VARESE Ieri pomeriggio i varesini a New York hanno trascorso ore di tensione in attesa di Sandy, un uragano che Obama ha definito «forte e potente». Tutti i mezzi di trasporto sono stati sospesi, chiuse le scuole. Da domenica sera sono stati evacuati tutti gli abitanti della zona “A”, cioè quelli residenti sulla costa. Hanno poi chiuso i ponti e i tunnel di collegamento fra New York e il New Jersey, compresi quelli all’interno di New York.Le strade, di conseguenza, erano deserte. Compresa la trafficatissima 5th avenue dove vivono Mauro Porcini e la moglie Elisa Padrin. «Una scena apocalittica – commenta Porcini – Siamo un po’ preoccupati. Viviamo in un grattacielo e quindi dovremmo essere sicuri. Ci sono zone sulla costa che sono state evacuate. Noi abbiamo una
grossa terrazza di 110 metri quadrati e abbiamo dovuto rimuovere tutto per timore che l’uragano faccia volare via tutti i mobili, creando ovvi problemi. Tutti gli uffici e negozi sono chiusi. Io lavoro in PepsiCo e l’azienda intera è chiusa. Il sindaco si è raccomandato di non uscire. Abbiamo fatto scorte alimentari. C’è il rischio che salti la corrente per parecchi giorni». Gli schermi, su ogni televisore, telefonino, palmare e tablet, sono sintonizzati sugli aggiornamenti meteo in tempo reale. C’è chi si agita e chi è talmente tranquillo da non chiamare neppure il papà. Come Veronica, figlia Pasquale Diaferia. No news, good news come si dice negli States. «Tutto tranquillo, nessun problema per la mia “bambina” – precisa Diaferia – Non mi risulta ci siano situazioni di criticità».
Il servizio completo sul giornale in edicola martedì 30 ottobre
s.bartolini
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