«Varesini, fidatevi del Circolo Mi hanno restituito una vita»

«Voglio raccontare la mia storia, perché i varesini devono saperlo: l’ospedale di Circolo ha dei difetti, ma è anche animato da professionisti straordinari. Non è necessario andare lontano, affrontare viaggi, spese e disagi. Abbiamo l’eccellenza sotto casa, in poco tempo mi hanno salvato da una vita in dialisi».

Eva Godio è una giovane donna di origine napoletana, da quindici anni a Varese, prima per studio poi per lavoro. Due figli di dodici e cinque anni, una vita normale. Almeno fino a poco più di un anno fa, quando ha cominciato a soffrire con sempre più frequenza di coliche renali.

Eva inizia a fare i controlli. «Mi sono rivolta a Giuseppe Damiano, urologo dell’ospedale di Circolo. Ho trovato un professionista scrupoloso, realmente attento ai pazienti». Il dottor Damiano sottopone Eva ad esami sempre più specifici e complessi, fino a che il quadro diventa chiaro oltre ogni dubbio: soffre di vescica neurologica. Un problema nervoso, che non permette alla vescica di funzionare come dovrebbe. Il rischio, concreto e troppo vicino, è quello di avere danni permanenti ai reni.

A questo punto sono gli specialisti del sistema nervoso ad entrare in scena: la dottoressa Cinzia Zandrini neurologa, e il neurochirurgo Alessandro Dario. «Mi sono stati vicini, mi hanno soprattutto tranquillizzato molto nella fase preparatoria». Perché Eva, prima di tirare un sospiro di sollievo, ha dovuto passare un mese con un catetere esterno e un piccolo dispositivo esterno.

All’inizio di marzo è arrivata la soluzione definitiva: una placchetta sottopelle, installata in fondo alla schiena, che dà ai muscoli della vescica i giusti impulsi per regolare il processo della minzione nel modo più normale possibile.

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