«Varesini, mi date l’energia che serve per l’anno olimpico»

Bebe Vio: schermitrice paralimpica, habituè di Varese e beniamina degli sportivi nostrani

Ogni volta non passa inosservata: anche stavolta Bebe Vio non poteva passare da Varese senza lasciare un segno, sotto forma di incontri e sorrisi, che dovevano durare lo spazio di un aperitivo con gli amici allo storico Caramamma di Morazzone ed invece si sono spenti a tarda notte all’altrettanto storico ristorante Bologna del centro città. «Sono gli ultimi giorni del mio stage a Sky – racconta Bebe – l’invito dai miei amici varesini è arrivato al momento giusto e non me lo sono fatto ripetere due volte».

L’immancabile e puntuale vacanza con la mia famiglia e gli amici di sempre. Mi ritaglio due settimane piene, perché poi rientrerò nella centrifuga della scherma e della scuola, che comincerà a fine mese con il raduno di preparazione al campionato del mondo di settembre a Budapest.

Vengo qui sempre volentieri, perché sento tanto affetto nei miei confronti, a prescindere da chi sono e cosa faccio. Galleani e sua moglie Egidia sono davvero carini. Li ho conosciuti qualche anno fa ad una serata al Vela e poi meglio al PalaWhirlpool. A Morazzone ho conosciuto anche il sindaco, giovane e riccioluto. Ho ritrovato i miei amici della Freerider,

che insegnano a sciare alle persone con disabilità. Forti e simpatici anche l’allenatore e i giocatori della Varesina, che mi hanno regalato una maglietta con le firme di tutta la squadra. Dopo il basket e il rugby adesso ho anche una squadra di calcio di Varese per la quale fare il tifo. Spero di rivederli tutti il 2 ottobre all’Università dell’Insubria.

Presenteremo il mio libro “Mi hanno regalato un sogno” e la maglia del settore giovanile del Rugby Varese della prossima stagione, che mi hanno chiesto di disegnare. Sono sicura che sarà una bella serata, perché con me ci saranno anche altri ragazzi della vostra provincia che, come me, hanno qualcosa di utile agli altri da raccontare. Qualcuno lo conosco, altri no. Sarà bella e interessante, per noi che saremo sul palco e per tutti quelli che verranno per sedersi in platea ad ascoltare le nostre storie… ma anche le nostre cazzate.