Vaticano rompe silenzio su caso Ruby: Servono moralità e legalità

Città del Vaticano, 21 gen. (TMNews) – Hanno atteso alcuni giorni. Il Vaticano aveva inizialmente scelto il basso profilo sulle nuove rivelazioni del caso Ruby. Nessuna presa di posizione forte sull”Osservatore romano’ o sulla ‘Radio vaticana’, nessuna dichiarazione pubblica dei vertici. Ieri, però, il cardinale Tarcisio Bertone ha rotto il silenzio.

“La Chiesa spinge ed invita tutti, soprattutto coloro che hanno responsabilità pubblica di ogni genere e in qualsiasi settore, amministrativo, politico o giudiziario, ad assumere l’impegno di una più robusta moralità, di un senso di giustizia e di legalità”, ha detto il Segretario di Stato vaticano. Il porporato non si è sottratto alle domande dei giornalisti a margine della benedizione della casa di accoglienza dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù. E, citando tanto la “moralità” quanto la “legalità”, è sembrato far riferimento sia ai comportamenti privati del premier che al suo aspro contrasto con la magistratura.

Plaude l’opposizione, dal Pd a Nichi Vendola al ‘terzo polo’, mentre il leader della Lega va all’attacco e ironizza sul Vaticano: “Il Vaticano non
si commenta: per loro è più facile parlare.Berlusconi si è trovato con la casa circondata: controllavano tutti quelli che entravano e uscivano. Perchè non hanno controllato anche là?”.Sull’exploit di Bertone ha probabilmente pesato l’accumularsi di rivelazioni imbarazzanti e la rivendicazione da parte di Silvio Berlusconi del proprio stile di vita (“Mi sto divertendo”).

Non sembra avere avuto un ruolo l’attesa che molti autorevoli osservatori – da ultimo, il ‘Corriere della sera’ – per una parola da parte del Palazzo apostolico. “La Santa sede – ha puntualizzato Bertone – ha i suoi canali e le sue modalità di intervento senza fare dichiarazioni pubbliche”. Semmai ha pesato il crescente malumore di tanti semplici fedeli, che in questi giorni hanno inondato le redazioni della testate cattoliche con lettere di sconcerto. Probabilmente il Papa non ha gradito la lettura sui giornali delle ricostruzioni delle feste di Arcore. Di certo Bertone, prima di recarsi all’inaugurazione della casa di accoglienza, ha sentito Benedetto XVI. E il porporato, pur consapevole del cordiale rapporto che in tutti questi anni, e anche negli ultimi tempi, c’è stato con Palazzo Chigi, ha rotto il silenzio.

“Credo – ha detto – che moralità, giustizia e legalità siano i cardini di una società che vuole crescere e che vuole dare delle risposte positive a tutti i problemi del nostro tempo”. La Santa Sede, ha affermato il porporato, “segue con attenzione e in particolare con preoccupazione queste vicende italiane”. Il Vaticano, in particolare, intende alimentare “la consapevolezza di una grande responsabilità, soprattutto di fronte alle famiglie, alle nuove generazioni, alla domanda di esemplarità e ai problemi che pesano sulla società italiana”. Segno dell’asse tra Vaticano e Quirinale, Bertone ha anche ricordato ai cronisti la nota del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sul turbamento degli italiani in merito al caso Ruby, recentemente ripubblicata integralmente dall’Osservatorio romano. Lunedì spetterà al cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, intervenire sulla vicenda con un riferimento nel discorso d’apertura ai lavori del consiglio permanente.

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