Vera neve in vetta. A noi restano la speranza e gli annunci

Il commento del nostro esperto meteorologo Stefano Benvegnù

Qualche pioggia e un po’ di vento freddo possibile a metà settimana: questo è il quadro generale che appare oggi con i modelli previsionali a disposizione. Finora siamo stati colpiti da una serie di deboli perturbazioni atlantiche che non sembrano voler lasciare il segno. Forse qualcosa di più rilevante domani con la neve attesa finalmente abbondante oltre i 1.500 metri sulla nostra catena Alpina, mentre alle quote più basse continua però a mancare la speranza di assistere a qualcosa di pienamente invernale. Ci siamo accontentati di qualche gelata mattutina, di una spolverata di neve, ma sempre in un contesto all’apparenza decisamente più autunnale e poco attinente al calendario. Rattrista perché siamo di fronte ad un clima impazzito, e checché se ne dica, completamente stravolto. Ma bisogna guardare avanti, alla ricerca di qualcosa più consono al periodo. Ciò che potrebbe interessarci continua ad essere una colata di aria fredda prevista in discesa alle nostre

latitudini intorno alla metà del mese, ma siamo sempre di fronte ad uno scenario troppo, troppo lontano da poter prima di tutto essere ben inquadrato e in secondo luogo analizzato. La caccia ai click è partito, non di rado si notano numerosi siti meteo e non sfoggiare i migliori titoli (gelidi) di sempre, dove la parola marketing supera quella meravigliosa di scienza. La verità è che dovremmo cancellare app, link e lanciare il pc come se fossimo dei veri campioni olimpici. Aprire libri, uscire all’aria aperta, analizzare un fiocco di neve, studiarsi l’evolversi di una nube temporalesca, capire la provenienza del vento e stupirsi di fronte ad una semplice piovuta. Manca la voglia di rappacificarsi con la natura, lei sa come istruirci e indirizzarci. Vi pare normale che le montagne debbano sentirsi nude al 10 di gennaio? Sarebbe come dirvi che quest’estate il mare si prosciugasse e la spiaggia si cancellasse.