Gestione e lucidità anche con i piedi, ma ieri il Ragno Nero è rimasto tranquillo nella tana.
Poche nuvole e partita… Pacifica.
Libero vecchia maniera, testa alta e piedi buoni. Ha ragione Scapini: quando non lo vedi, è perché fa bene.
Tutto Viscomi dopo due minuti: crolla a terra per un pestone, si rialza, gioca, comanda e svetta.
A parte l’avvio di Trezzano (ma lì erano tutti in barca), di lui ci stupisce la capacità di rimanere con la testa in partita anche se è un classe ’95. E, quando scende, scava il solco.
Non si vede perché non sta mai fermo nello stesso posto.
A 40 anni sgambetta in mezzo a ragazzi che sono nati quando lui era già un professionista: è un esempio per tutti perché non gioca mai al risparmio.
Nel 4-3-1-2 lui è il terzo a destra davanti alla difesa: ruolo perfetto anche se è un’ala, infatti fa 2 assist e 1 gol . Dribbling, tiro e recuperi.
Lui, invece, in quel modulo è il numero “1” dietro a Marrazzo e Giovio che spezza le linee avversarie perché non sai mai da dove ti arriva e dove la mette: piedi migliori insieme a Giovio, infatti i due s’intendono a occhi chiusi.
Tocca la prima palla e fa gol, tocca la seconda e serve a Marrazzo su angolo il 2-0 (dà anche l’assist dello splendido 5-0 in pallonetto di Marrazzo): regista offensivo che tiene su la palla, la squadra e gioca per gli altri. Sean Sogliano a metà tempo dice: «In questa categoria fa 25 gol. È un testone, potrebbe giocare in B!» (col punto esclamativo). L’uomo che fa la differenza è Marrazzo ma la differenza tra una squadra d’Eccellenza e una di D o Lega Pro, è Giovio (ieri l’ha spaccata lui in sei minuti).
Se la società deve pagargli un premio per ogni gol che fa, siamo rovinati. Il pallonetto del 5-0 è sublime ma in lui c’è di più, maglia e fame. Appoggiato alla rete di Masnago, scelse di scendere in Eccellenza guardando gli spalti vuoti e pronunciando questa frase: «Io devo giocare in questo stadio».