Vespe e calabroni all’assalto di luoghi pubblici e abitazioni ma in provincia di Varese la convenzione tra Villa Recalcati e i vigili del fuoco non è stata ancora rinnovata.
A rischio ci sono decine di interventi a casa di privati che fino all’anno scorso, sulla base dell’accordo annuale firmato, era possibile effettuare. Ora la musica è cambiata: il numero di chiamate non è diminuito ma i soccorsi si sono ridotti in maniera drastica.
Solo nella giornata di ieri i vigili del fuoco sono intervenuti a rimuovere pericolosi nidi di calabroni al cimitero di Belforte, alla sede della Guardia Forestale e allo stadio Franco Ossola.
Interventi in luoghi pubblici che per legge dovranno continuare a essere garantiti. «Le richieste di interventi – fanno sapere dalla caserma dei pompieri– non sono diminuite. In questo periodo le chiamate sono continue ma non possiamo più intervenire, la convenzione non è stata rinnovata».
I pompieri garantiranno durante l’orario di lavoro, come prevede la legge, interventi nei luoghi pubblici e dai privati solo in caso di emergenza: a casa dei malati, dalle famiglie con bambini fino a un anno e in altre situazioni particolari.
Fino allo scorso anno, invece, con la convenzione ancora in vigore, tutto ciò che andava al di là del loro compito istituzionale veniva effettuato al di fuori dell’orario di lavoro grazie alle risorse messe a disposizione dalla Provincia. Nel 2012 gli interventi extra istituzionali, quindi oltre l’orario lavorativo, richiesti dai privati cittadini, erano stati circa 1.300. Secondo gli accordi i gruppi volontari di protezione civile, specializzati, formati e attrezzati, intervenivano sotto la soglia dei due metri di altezza.
Quando il nido da rimuovere si trovava oltre i due metri agivano i pompieri con l’autoscala. Senza convenzione tremano i privati che potrebbero doversi affidare ad aziende esterne specializzate in imenotteri.
A meno che il nido non si trovi a un’altezza inferiore ai due metri: in questo caso ci si può rivolgere ai gruppi della protezione civile. Ma se le altezze aumentano il problema è concreto perché senza particolari emergenze, dettate da situazioni critiche quali la presenza di un bimbo o di un malato in casa, i pompieri non hanno più le risorse per intervenire.
«È una convenzione molto più ampia – fanno sapere da Villa Recalcati – che non riguarda solo gli imenotteri. Questa parte della convenzione difficilmente potrà essere rinnovata entro l’anno».
«Non è stata rinnovata per il momento di transizione della Provincia, perché la legge dice che in questi casi, eccetto quanto previsto dalla normativa, i privati devono accollarsi questi interventi e anche per motivi economici di scarse risorse a disposizione» concludono.
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