Passa dai negozi e dalle insegne storiche una possibile strada di riscatto per le attività commerciali, messe sotto pressione dalla crisi.
Almeno la pensa così Regione Lombardia che si è alleata con Unioncamere per un piano integrato di marketing che fa delle vetrine “old style” un punto di forza su cui scommettere, anche e soprattutto in vista di Expo 2015.
La provincia di Varese, dove la tradizione commerciale ha radici ben profonde, può giocare le sue carte in una scommessa ancora da giocare. Attenzione, prima di tutto, alla mappatura che evidenzia 22 attività targate Varese sotto la definizione di “storiche attività”, “negozi locali storici” e “insegne storiche di tradizione”.
Un numero in realtà da prendere con le pinze. Basti pensare che vi figura un’icona del commercio di Varese come l’oreficeria Buzzetti di corso Matteotti, riconosciuta come insegna storica nel 2007, con alle spalle una storia di commercio di oltre 100 anni, ma che ha chiuso i battenti tre anni fa.
Il numero inoltre è solo indicativo del fenomeno e potrebbe rappresentare solo una parte del patrimonio esistente.
L’adesione al marchio negozi storici – coniato dal Pirellone dieci anni fa – è spontanea da parte dei titolari di attività che soddisfino la condizione di avere almeno 50 anni di attività e qualità oltre a essere iscritti al Registro regionale. Alla candidatura da parte delle imprese fa seguito un atto regionale di riconoscimento, con la conseguente adesione a tutte le attività di marketing previste dall’ Assessorato alla partita che è quello al Commercio.
Proprio da qui sul piatto oggi sono stati messi alcuni tasselli tra cui l’ edizione del nuovo “Negozi Storici Guide & LookBook’, un kit composto di gagliardetto, vetrofania, adesivi, magneti e un sito internet appositamente pensato (www.negozistoricilombardia.it). La partita ora però si gioca sul campo e la scommessa non è facile da vincere, in tempi di crisi e di chiusure.
Al momento sono circa 1.200 le attività commerciali e artigianali regionali riconosciute – attenendosi alla corretta dizione – come ’storiche attività’, ’negozi/locali storici’ o ’insegne storiche di tradizione’.
Tra si esse figurano gioiellerie, pasticcerie, ma anche bar, barbieri, ristoranti e macellerie che, con decenni di storia alle spalle, hanno conosciuto splendori e difficoltà conservando a volte arredi che sono vere sorprese per gli avventori.
E’ innegabile poi che questi negozi sono elementi essenziali della tradizione e delle storia di ciascuna città. Un solo esempio su tutti è quello della pasticceria Veniani (riconosciuta locale storico di interesse regionale nel 2008)che si affaccia su piazza Matteotti a Gavirate e la cui vita si fonde, fina dal 1875, con quella del dolce più tipico del posto, i Brutti e Buoni.
A Varese città, per fare un altro esempio, resiste in corso Moro la gioielleria Ossola, classe 1919: negozio storico al quale è dedicato un piacevole ritratto all’interno del museoweb, progetto della Camera di Commercio di Varese che ha così permesso di custodire on line un pezzo di storia del commercio cittadino.
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