Via i “mattoni” dalla tavola. Frutta, legumi e cereali sono il segreto della grinta

Primavera - L’alimentazione è il primo strumento per rimettersi in forze. Gli integratori? Sì, ma passate anche in erboristeria

“Aprile, dolce dormire”: una certa tendenza ad affaticarsi, sonnolenza e scarsa concentrazione sono alcuni dei sintomi più tipici di questo periodo, dovuto al lento adattamento dell’organismo dalla stagione fredda a quella calda.
L’arrivo del caldo si riflette anche sulle nostre necessità dietetiche. La prima regola è quella di evitare le pietanze ipercaloriche e di ridurre il consumo degli alimenti ricchi di grassi e zuccheri come salumi, formaggi e dolci.
Che, oltre a far crescere di peso, appesantirebbero il sistema digestivo aumentando la sensazione di stanchezza.

Ciò che occorre è invece altro: i micronutrienti utili per attivare tutte le funzioni metaboliche, ossia vitamine e minerali. Tra le vitamine svolge un’azione antifatica la B1 (o tiamina) che è fondamentale per la produzione di energia e per la salute delle cellule nervose.
Tipici segni di una sua carenza sono infatti stanchezza, torpore agli arti e depressione. Cereali integrali, legumi e semi (arachidi, girasole) ne sono ricchi. Anche la vitamina C, come è noto, è importante per la sua attività antiossidante e per la funzionalità del sistema immunitario. In particolare la troviamo negli agrumi, broccoli, cavoli, fragole, kiwi, lamponi, mango, papaia, peperoni, pomodori, ribes nero e spinaci. A queste, possiamo aggiungere altre sostanze, chiamate vitamino-simili, come l’inositolo o la carnitina, che svolgono un’azione disintossicante, energetica e immunostimolante. Il primo è contenuto in agrumi, cereali integrali, noci, semi oleosi e nella carne; la seconda prevalentemente nelle carni rosse e nei latticini. Un tempo, per combattere la stanchezza primaverile, i medici prescrivevano le cosiddette cure ricostituenti, magari a base di olio di fegato di merluzzo o di fialette al ferro. Oggi, in erboristeria e in farmacia l’offerta di ricostituenti naturali è ampia.Quelli tradizionali sono il lievito di birra, il germe di grano e la pappa reale. Tutti dall’elevato contenuto di vitamina B e minerali possono essere normalmente aggiunti a latte, minestre, insalate. Anche per la medicina cinese il fegato si riattiva in primavera: infusi di erbe quali tarassaco, boldo, cardo mariano, gli ridanno energia, al contrario di ciò che fanno i cibi grassi. Come impostare allora, un menu energetico ma non pesante? Certamente la prima regola è quella d’iniziare la giornata con i nutrienti più giusti. Meglio per un po’ dimenticare brioche e cappuccino del bar e prepararsi a casa delle prime colazioni che assecondino non solo la salute ma anche il gusto. L’importante è che siano presenti frutta fresca, cereali integrali sotto forma di fiocchi o di pane, un paio di frutti secchi come mandorle, noci o nocciole, miele come dolcificante e uno yogurt, invece del latte, per aiutare la flora intestinale.

Tra i cereali un posto di primo piano spetta all’avena da aggiungere a latte, yogurt o minestre tiepide. Poi durante il giorno si faranno dei pasti abbastanza leggeri, nei quali le verdure crude e cotte devono essere sempre presenti. Ad esempio, a pranzo un primo piatto e un’insalata mista con pane integrale e a cena una minestra con un secondo proteico, accompagnato da un contorno e da pane integrale. Non va dimenticata la frutta, da consumare come spuntino e in tutte le forme.