Via le mele marce per unire il gruppo. L’ha vinta Moretti

Il commento del nostro Alberto Coriele dopo la vittoria di Varese su Cremona 87-82

I miracoli nascono in sere così, nonostante le incazzature, i vantaggi dilapidati e le imprecazioni del pubblico e della tribuna stampa. In serate in cui ognuno vale uno, pubblico, giocatori, staff e giornalisti, in cui non ci sono prime donne, in cui contano cuore, carattere e palle. Il paziente resta preoccupante, da tenere sotto osservazione, alterna grandi momenti di lucidità a grossi vuoti di memoria. Però mostra segni di miglioramento, che non sono di guarigione. Perché lotta, arriva sempre primo sulle palle sporche, domina una partita, rischia di perderla e poi la riprende per i capelli quando è già in autostrada in direzione Cremona. E’ una serata in cui basta poco per tornare a far saltare Masnago.

Diciamolo: una serata alla Moretti. Perché questa l’ha vinta lui, facendo quadrato, togliendo le mele marce e lavorando su quello che passava il convento. Ha messo in cerchio i suoi, li ha strigliati, li ha caricati, li ha trattati come figli, ed ha ottenuto una vittoria da lacrime agli occhi. Per abnegazione, fatica, carattere, personalità. Tutto quello che volevamo vedere. Eppure è solo una partita, un’onda, in mezzo ad un mare impervio da affrontare, da attraversare.

Però è stato bello rivedere Masnago, pur spoglio, urlare e saltare in piedi come se fosse una partita di playoff, come se ci si giocasse davvero la vita. L’abbiamo detto spesso, a questo pubblico basta poco per accendersi e per esaltarsi. Serve una squadra di pazzi, serve un Wayns che un mese fa era ai margini ed ora la risolve con sette punti in un battito di ciglia. Serve un Campani che ha tutti i limiti del mondo ma lotta

come un leone contro la sua ex squadra, salta, segna, stoppa e si lancia sui tabelloni pubblicitari. Dopo la settimana più difficile, la squadra ed il coach ci hanno fatto un bel regalo di Natale. Nella conferenza stampa precedente a Venezia, Moretti avrebbe messo la firma per portare a casa due punti in tre partite, compresa la prossima a Reggio Emilia. Se veramente l’obiettivo era questo, la missione è compiuta. Però ora, regalate una guardia a Moretti, fategli e fateci questa grazia.

Perché serve come il pane, serve qualcuno che abbia punti nella mani. Perché non bastano nemmeno venti punti di vantaggio per dormire tranquilli. Una vittoria, per quanto bella ed emozionante, non cancella i problemi e le ammaccature. Per l’ennesima volta però, Moretti ha dimostrato che se ha tempo e spazio per lavorare, è in grado di cavare sangue dalle rape. Per una volta possiamo dire grazie per la prestazione, per l’impegno, per tutto quanto. Con un solo grande interrogativo: perché non vivere tranquilli e spendere quel fallo a cinque secondi dalla fine per evitare i supplementari?