Viaggio nel caro parcheggi A Busto sono tutti scontenti

BUSTO ARSIZIO Approda in via Matteotti e via Bramante, in pieno centro storico, la penultima tappa del nostro viaggio nelle strade bustocche che hanno visto spuntare parcheggi a pagamento. Il giudizio: i posti a pagamento sono troppi, e troppo costosi.

«La gente si sta lamentando, eccome – fanno sapere dal negozio White Smoke di via Matteotti, dove due stalli di sosta sono diventati a pagamento mentre un altro è stato adibito al carico e scarico – Qui vicino c’è uno studio medico, dove molta gente va solo a ritirare una ricetta. Non è molto sensato far pagare una persona per una manciata di secondi». E allora, come spesso succede in questi casi, parecchi automobilisti lasciano l’auto in sosta con le quattro frecce nella speranza che non passino i vigili: «Invece passano e multano – aggiunge la commerciante – D’altra parte non è certo colpa loro: vengono chiamati e se vedono un’auto in divieto è giusto che diano la contravvenzione. Il problema è che non si trova più un parcheggio libero».

Non la pensa diversamente Gabriella Valentini della cartoleria “Tante Cose”, a due passi da via Matteotti: «Vedo solo svantaggi per tutti – osserva – Non si può pretendere che chi deve acquistare solo un giornale, paghi per parcheggiare. Oltretutto le tariffe sono davvero troppo elevate: 1.50 euro all’ora è una cifra eccessiva». «Sarebbe opportuno lasciare la sosta gratuita almeno per dieci minuti – aggiunge il fratello Agostino – Almeno chi deve sbrigare una commissione veloce può farlo senza l’assillo di essere multato».

Anche in via Bramante, il malcontento è palese: «Non credo proprio sia una buona idea mettere le strisce blu dappertutto – osserva la commerciante Tiziana – Non lo è per i cittadini, che in questo modo vengono indirettamente invitati ad allontanarsi dal centro per andare verso i centri commerciali. E neppure per noi commercianti: io devo parcheggiare l’auto molto lontana dal negozio, altrimenti sarei costretta a pagare un sacco di soldi tutti i giorni. Non si può pretendere che, per prendere un caffè o un giornale, il cittadino paghi anche la sosta».

b.melazzini

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