Roma, 19 apr. (Apcom) – “Come vuole che stia. Provo a mangiare qualcosa ma poi sto male. C’ho il mio bel daffare”. Sandra Mondaini, dopo i funerali del compagno di una vita Raimondo Vianello, parla del suo dolore sull’edizione odierna del ‘Corriere della Sera’. “Sono commossa dalla vicinanza della gente – ha dichiarato l’attrice – la gente comune, le persone semplici. La gente semplice è sincera; quelli famosi o sono amici o sono falsi”.
La Mondaini si è detta commossa dalla gente. “Sono andata al supermercato giovedì (la sera del giorno in cui è morto il marito, n.d.r.) e ho sentito tanta solidarietà. Mi dicevano ‘Signora, ci dispiace’. Alcuni stavano attenti a non avvicinarsi, anche perché appena mi nominavano Raimondo scoppiavo a piangere, però sentivo il loro affetto”.
Nonostante la evidente e comprensibile disperazione, la Mondaini è stata capace di mostrare un pezzettino dell’ironia che per oltre 50 anni ha caratterizzato il suo rapporto con il marito. “Io adesso Raimondo lo chiamo in paradiso, lo chiamo tutti giorni da quando giovedì se ne è andato via. Gli ho raccontato tutto quello che ho fatto – dice provando perfino a improvvisare una piccola gag – Pronto, è il Paradiso? Sì, sono la moglie. Attenda”.
L’attrice ha poi spiegato perché ha voluto lasciare il necrologio in bianco. “Per non scrivere cose ovvie, quelle che si scrivono sempre in queste occasioni”, ha commentato. A consolarla ora ci sono alcuni amici, come Pippo Baudo “Ce n’è uno solo, siamo come fratelli”, il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, “io sono apolitica – spiega – ma voglio bene a Silvio perché conosco la sua sensibilità”, che all’orecchio durante i funerali le diceva di essere “rimasto molto colpito dai miei “bambini” (i due ragazzi filippini adottati, ndr)”, quelli che ora le daranno la forza. “Mi sono piaciute tanto le loro parole in chiesa, sono proprio eccezionali – ha concluso riferendosi ai nipoti – hanno preparato il discorso in chiesa: di nascosto per farmi una sorpresa”.
CAW
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