LUGANO Casa di Montecarlo, ogni giorno una notizia nuova. Che sia vera o meno è un altro discorso.
Così ieri si è venuti a sapere qualcosa di più sul misterioso “vero” proprietario dell’appartamento di boulevard Princess Charlotte 14. L’avvocato vicentino Renato Ellero non lascia filtrare molto, ma secondo il settimanale ticinese Il Caffè il «sessantenne italiano» risiede in Canton Ticino. E a una domanda se abita a Lugano, Ellero ha risposto: «Non lo so, anzi magari lo so – ha ironizzato . e non lo voglio dire perché devo tutelarlo. Alla successiva domanda sui dove ha la sede operativa, la risposta è stata altrettanto sibillina: «Potrebbe, magari non quella fiscale. Ha attività ramificate anche in altri Paesi compreso quello di cui sto parlando ora».
Ma Ellero è una vera fonte di notizie, anche se finisce per dare, almeno in apparenza, una mano al presidente della Camera, aprendo un capitolo che per la prima volta – seppure solo come ipotesi – coinvolge Gianfranco Tulliani.
«Non vorrei – ha spiegato Ellero – che Tulliani abbia fatto da mediatore, poi abbia detto: se me lo dai in affitto io faccio i lavori di ristrutturazione, faccio i lavori di ristrutturazione e poi tu me lo dai in affitto».
Ma «non è che una supposizione», precisa Ellero, per il quale la compravendita sarebbe avvenuta «chiaramente non con il mio cliente in prima persona, ma con il suo procuratore o procuratori». Quanto al nome del cliente, afferma, «sono solo due le persone che possono dirlo: o il procuratore del mio cliente o lo stesso Tulliani, che io non conosco».
«Personalmente, l’ho detto anche a Conte (il deputato di Futuro e Libertà incontrato l’altro ieri, ndr), io non credo a quello che si dice di Fini – prosegue il legale – ma questa è l’opinione di Renato Ellero, mentre l’avvocato non può dire il nome del suo cliente. Io credo che Fini in tutta questa vicenda non c’entri niente, ma questa, ripeto, è una mia convinzione, di Ellero come persona fisica, mentre l’avvocato Renato Ellero non dà giudizi».
Quanto allo sconosciuto finanziere, Ellero conclude dicendo che il suo cliente «non vuole entrare nel merito di vicende che non gli interessano: al mio cliente non gliene frega niente, figurarsi a me, l’unica cosa è che, come dicevamo ieri nel comunicato ufficiale, il mio cliente sfida il governo di Santa Lucia a dimostrare che lui non è il titolare della società».
Frattanto, dopo il videomessaggio di Fini, le indiscrezioni parlando di un durissimo confronto casalingo tra l’ex leader di An e il cognato, messo alle strette. Se Fini ha parlato di «un’arrabbiatura a dir poco colossale, il confronto vero sarebbe avvenuto solo l’altro ieri alla vigilia della registrazione del video. Fini avrebbe minacciato Tulliani: «Ora mi guardi negli occhi e mi dici tutta la verità». Di fronte a tanta determinazione, il giovane Giancarlo non avrebbe ceduto e riaffermato che lui, con quella casa non c’entra per nulla. O perlomeno l’ha presa in affitto ma basta, non ne è il proprietario. E la stessa compagna di Fini avrebbe appoggiato il fratello, difendendolo: «Dice la verità» avrebbe confermato.
La situazione dunque è ferma al botta e risposta, alla lettera di St.Lucia – dove è in corso un’indagine per accertare come la stessa missiva è arrivata ai giornali -, a documenti e testimonianze in un senso o nell’altro sul valore della casa monegasca e alle tonnellate di fango che sono state sparse in questi ultimi due mesi. In attesa di altri sviluppi – considerato il numero di giornalisti, veri o presunti agenti segreti e personaggi oscuri che si muovono tra l’Italia, Montecarlo e i paradisi fiscali altre novità sono tutt’altro da escludere – la vicenda si consuma ora soprattutto sul versante politico: bisognerà vedere se l’appello di Fini, la sua mano tesa – il «fermiamoci» – sarà raccolto dal premier e dai suoi.
f.tonghini
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