Volandia spalanca le ali E incanta grandi e piccini

SOMMA LOMBARDO «Proprio una bella sorpresa, questo museo. Non me l’aspettavo», dice Lisa Lupic, arrivata da Milano col marito e la figlia per l’inaugurazione di Volandia. Loro sono tra i tanti – circa 400 persone, invitati compresi – che stamattina non hanno mancato l’appuntamento alle ex Officine Caproni di Case Nuove. Con il taglio del nastro del Parco e Museo del Volo nella sua versione ufficiale, si girano dunque le spalle all’anteprima. Tutt’altra cosa, ora. Gli spazi sono aumentati (60mila metri quadrati), il museo è quintuplicato con un investimento di oltre 20 milioni di euro; una

trentina i velivoli esposti, un migliaio di modellini; poi lo spazio gioco per i bambini, i simulatori di aerei tra cui l’MB 339 delle Frecce Tricolori e quel simulacro Agusta Westland dove si può salire per poi provare virtualmente a pilotare. Nel pomeriggio arriva anche Umberto Bossi in visita a Volandia. E gradisce guida e mappa in “dialet varesott”. Nel museo che si prefigge di essere il «più grande al mondo», come ama dire Marco Reguzzoni, presidente della Fondazione Museo dell’Aeronautica, spicca l’inconfondibile mano “padana” che ha voluto tradurre anche in dialetto la mappa del sito.

e.romano

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