Volley, la magia del PalaYamamay Tra tifo, amicizia e… storie d’amore

BUSTO ARSIZIO E pensare che fino a non molto tempo fa qualcuno li definiva tifosi virtuali. Un pubblico che, sì, faceva colore con bandiere e striscioni, ma il cui entusiasmo sarebbe inesorabilmente scemato nel giro di poco tempo, magari al sopraggiungere delle prime difficoltà. Invece eccoli, i tifosi della Yamamay. Sempre più numerosi, sempre più appassionati. Duemila anche di giovedì per una partita scontata.

Al PalaYamamay si gioisce, ci si arrabbia, si esulta. In qualche caso, come vedremo, ci si innamora. Comunque si passano un paio d’ore di pura serenità. «Difficile esprimere a parole quello che si prova a tifare Yama – dice Dario Cordella, supertifoso biancorosso – L’unico modo per capirlo è entrare nel palazzetto: anche due ore prima della partita si respira un’atmosfera magica».

Quell’atmosfera che Paola Laffranchi contribuisce a creare insieme agli Amici delle Farfalle: «Tifare la Yama regala un sacco di emozioni, e vivere il tifo con gli AdF è ancora più bello. E poi, da buona bustocca, sono orgogliosa di sostenere la squadra della mia città, soprattutto in Europa».

«Seguire la Yamamay è un’emozione nuova ogni domenica – sottolinea Samuele Ferretti – È divertente sul piano sportivo e bellissimo su quello umano, visto che si fa conoscenza con tante persone: io al PalaYamamay ho conosciuto la mia fidanzata…». «Già, ci siamo visti al palazzetto per la prima volta due anni fa ed è stato un colpo di fulmine – conferma Fiorella Ghiraldini – Ma grazie alla Yama si sono formate diverse coppie».

Famiglie che nascono e famiglie già formate: tutte accomunate dalla passione per le farfalle biancorosse. Marco Compiani frequenta assiduamente il PalaYamamay insieme ai figli Luca e Francesca: «Mi piace il volley perché è uno sport pulito – osserva – E poi a fare il tifo per la Yama ci si diverte, soprattutto in pullman quando si va in trasferta. Si ride, si scherza e il giorno dopo si riprende il discorso su Facebook». Un’emozione che dura una settimana, fino alla partita successiva: «L’amicizia tra noi tifosi è forse l’aspetto più bello – spiega Marco Pravettoni – Si è creato un bel clima e ci piace stare insieme anche lontano dal campo».

«Per me la Yamamay è una passione che nasce da lontano – aggiunge Francesca Zorzi – Tra noi AdF c’è un grande affiatamento e in questi anni abbiamo cercato di coinvolgere sempre più persone: ci stiamo riuscendo».

«Il bello della pallavolo è che non c’è mai esasperazione, anche dopo una sconfitta il clima è sereno – rimarca Roberto Tosello – Le rivalità esistono ma non sono mai eccessive. Le ex, quando tornano, vengono accolte bene, a differenza di quel che accade in altri sport».

Marta Lupi ha cominciato a seguire la Yamamay nel 2008: «L’ambiente del palazzetto è davvero coinvolgente, ma sono divertenti anche le trasferte: indimenticabile quella di Baku per le finali di coppa». Annuisce Silvio Carnaghi: «Ho preso subito in simpatia la Yama e il clima che si respira al palazzetto: qui è sempre una festa. Il risultato conta, ma non è così decisivo. E tra di noi ci si diverte comunque».

Per Marco Niatti il tourbillon di emozioni che sa regalare una partita della Yamamay è unico: «È troppo coinvolgente. All’interno del palasport si è creato un habitat straordinario, anche grazie all’entusiasmo di noi Amici delle Farfalle. Quest’anno, poi, la squadra sta andando davvero forte ed è tutto ancora più bello».

Francesco Inguscio

s.affolti

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