«Vorrei fare birreria e go kart Ma sono ostaggio degli abusivi»

VARESE Lo sconforto è totale, per il modo in cui si ripete il problema degli abusivi. Eppure «se l’amministrazione ci permettesse di ristrutturare l’edificio, il degrado sparirebbe». Il titolare dell’ex fonderia Galante ieri ha assistito al blitz delle Gev nelle sue proprietà  dismesse di via Monte Santo. Cinque immigrati vivevano in condizioni disperate nei locali abbandonati, «ma io ho le mani legate».

Il copione si ripete: il blitz in mattinata sempre in via Monte Santo, rifiuti scavalcati, refurtiva abbandonata e nei locali più interni gli immigrati che dormono al freddo.  Il proprietario dello stabile, Emanuele Galante, ha assistito all’operazione delle guardie ecologiche, ancora una volta.

«Non entro qui dentro dall’ultima operazione delle forze dell’ordine, ma nulla è cambiato – racconta – La spazzatura si è accumulata, gli ingressi sono stati danneggiati di nuovo e gli immigrati bivaccano e vivono nel degrado come nulla fosse. Che cosa ci posso fare io?». L’ex fonderia è uno stabile di 14 mila metri quadrati e  comprende anche

la vecchia officina, i capannoni e un edificio che da sulla via Monte Santo. «Una superficie enorme impossibile da controllare e talmente dispersiva che fa anche paura avventurarsi qui da soli  – dice Galante – Per questo ho più volte chiesto all’amministrazione di autorizzare un intervento di riqualificazione. Solo dando nuova vita alla struttura si eliminerebbe il degrado».

Galante vorrebbe realizzare una birreria e una pista di go kart. «Vorrei creare un luogo di divertimento per i ragazzi e che ridia vita al quartiere rendendolo anche più sicuro, ma non mi è possibile farlo. Io ho le mani legate».

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m.lualdi

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