Washington frena sull’uso degli asset russi: “Servono per la pace, non per prolungare guerra”

Il Pentagono avrebbe invitato le delegazioni europee ad assumere un ruolo più autonomo nella gestione della NATO (foto d'archivio)

WASHINGTON – Gli Stati Uniti avrebbero fatto pressione su vari Paesi dell’Unione Europea per dissuaderli dal destinare i beni russi congelati al finanziamento di un nuovo maxi-prestito a favore dell’Ucraina. A riferirlo è Bloomberg, che cita fonti americane rimaste anonime. Secondo quanto riportato, Washington teme che l’impiego di questi asset per sostenere militarmente Kiev possa ostacolare un futuro negoziato con Mosca.

Per l’amministrazione statunitense, i beni sequestrati dovrebbero invece rappresentare una leva diplomatica da impiegare in sede di trattativa per un accordo di pace. Le risorse bloccate – centinaia di miliardi di euro – restano dunque oggetto di scontro tra posizioni divergenti sull’uso da farne.

Nel frattempo emerge anche una nuova linea strategica americana, secondo quanto riferito dalla Reuters: il Pentagono avrebbe invitato le delegazioni europee ad assumere un ruolo più autonomo nella gestione della NATO, affermando che l’Alleanza non può continuare a espandersi indefinitamente. L’Europa, è il messaggio, dovrà essere in grado di gestirla in autonomia entro il 2027.