Un caso di virus West Nile è stato riscontrato in provincia di Varese, su una gazza, tra le specie considerate “sentinella” per l’individuazione precoce del virus. Un secondo caso è stato registrato anche in provincia di Lecco, confermando la presenza del virus sul territorio lombardo.
La trasmissione del West Nile avviene attraverso la puntura di zanzare infette, in particolare della specie Culex, che possono veicolare il virus da uccelli selvatici all’uomo. Per contrastare la diffusione del virus e di altre arbovirosi, Ats Insubria ha inviato ai Comuni delle province di Varese e Como le linee guida da seguire per contenere la popolazione di zanzare.
«Abbiamo fornito ai Comuni tutte le indicazioni per proseguire regolarmente con gli interventi larvicidi — spiega Ats Insubria — e predisporre, se necessario, interventi adulticidi mirati sulla base della valutazione epidemiologica».
Disinfestazioni, prevenzione e il ruolo dei cittadini
Il virus West Nile è tra le malattie trasmesse da vettori più sorvegliate in Italia. Il Piano nazionale per le arbovirosi 2020-2025 prevede una serie di misure ordinarie e straordinarie che i Comuni sono chiamati ad attuare. In particolare, Ats raccomanda azioni di disinfestazione periodica nei territori comunali per ridurre la proliferazione di larve e zanzare adulte.
Ma la prevenzione inizia anche dai singoli cittadini:
«Tutti possono contribuire: è fondamentale evitare ristagni d’acqua nei sottovasi, secchi, pneumatici e altri contenitori dove le zanzare possono depositare le uova» ricorda Ats Insubria.
Tra le raccomandazioni anche l’uso di repellenti, zanzariere, abiti coprenti nelle ore serali o in zone a rischio e la prudenza in caso di sintomi come febbre, dolori muscolari o mal di testa.
Il virus, nella maggior parte dei casi, non causa sintomi gravi, ma può diventare pericoloso per anziani o persone fragili. Ats invita quindi alla collaborazione attiva di tutta la popolazione, mantenendo alta l’attenzione e seguendo le indicazioni preventive fornite.