È un po’ come tornare ai tempi pionieristici del web, quando scegliere il dominio giusto significava assicurarsi visibilità e successo. Oggi la stessa corsa sembra pronta a ripetersi – ma su WhatsApp. La piattaforma di messaggistica istantanea di Meta starebbe infatti testando una nuova funzione per prenotare il proprio nome utente, secondo quanto rivelato dal sempre attentissimo blog WABetaInfo, che ha scovato la novità nella versione Beta per Android.
La novità: prenotare il proprio “handle”
Dalle prime immagini diffuse, la nuova opzione appare come un campo aggiuntivo nella schermata del profilo, sotto nome e numero di telefono, con la dicitura “Reserve username”.
La funzione dovrebbe consentire agli utenti di scegliere un nome utente univoco preceduto dal simbolo @, un po’ come accade già su Telegram o X (ex Twitter). Questo identificativo permetterà di essere contattati direttamente, senza dover condividere il numero di telefono personale.
In altre parole, chiunque potrà scrivere a un utente semplicemente conoscendo il suo handle, preservando così un livello maggiore di privacy e anonimato.
WhatsApp come Telegram
Il sistema, ancora in fase di “active development”, non è stato rilasciato ufficialmente e non è chiaro quando arriverà nella versione stabile dell’app. Tuttavia, l’idea non è nuova: WhatsApp lavora da tempo a un meccanismo simile. Già nell’agosto 2024 e poi di nuovo nel giugno 2025 erano emerse segnalazioni di versioni Beta che sperimentavano l’introduzione dei nomi utente.
Se la funzione venisse confermata, cambierebbe radicalmente il modo in cui usiamo WhatsApp: gli utenti potrebbero diffondere solo il proprio nome utente – come “@mario.rossi” – senza dover fornire il numero di cellulare. Una piccola rivoluzione, in linea con la crescente sensibilità verso la protezione dei dati personali.
Cautela sulle tempistiche
Come sempre accade con le versioni Beta, resta un margine di incertezza. Non è detto che la funzione venga implementata subito o che arrivi per tutti gli utenti. WhatsApp potrebbe anche limitarla inizialmente a gruppi di test per valutare la risposta del pubblico.
Ma una cosa è certa: il passo verso una messaggistica più anonima e personalizzata sembra ormai inevitabile. E, come accadde ai tempi in cui i domini web venivano registrati a colpi di milioni di dollari, chi riuscirà a scegliere per primo il proprio nome utente più riconoscibile potrebbe ritrovarsi in vantaggio nel nuovo mondo digitale di WhatsApp.