Wimbledon come non lo avevamo mai visto: il primo turno è già una corrida e a pagare dazio sono i nomi grossi. Un’ecatombe in piena regola: fuori Tsitsipas, spazzato via. Fuori Rune, ancora troppo acerbo. Crollano Medvedev, Bublik, Zverev e anche Musetti, su cui in molti riponevano grandi aspettative. Il talento c’è, ma quando il gioco si fa sporco e i nervi devono tenere, non basta più.
Chi invece regge il colpo è Jannik Sinner, che doma Luca Nardi in un match più complicato di quanto il punteggio dica. In questo Wimbledon da batticuore, anche vincere “facile” è roba da non sottovalutare.
Alcaraz, invece, è andato vicino al patatrac contro un Fognini sontuoso, libero, quasi magico a tratti. Lo spagnolo l’ha scampata, ma ha capito che sull’erba 2025 non regala nessuno. E soprattutto: il livello medio è salito, la distanza tra top player e “altri” si è accorciata. Tanti scambi, poca mano libera, tanto cuore.
Ora il torneo è una giungla verde, dove le certezze crollano e il tabellone si apre come mai prima. Le sorprese? Non sono finite. Anzi, forse devono ancora iniziare.