Toto Bulgheroni ci ha sempre creduto, e gli va dato atto. Dopo le sconfitte anche più dure, ha sempre intravisto la luce in fondo al tunnel ed ora i risultati premiano la sua perseveranza.
Alla vigilia della sfida con Reggio Emilia e a meno di una settimana dalle Final Four, Toto ci risponde direttamente dal Pala Whirlpool, dove si trova ad osservare gli allenamenti.
Che è facile parlare dopo, però è chiaro che a questa squadra inizialmente mancassero due pedine importanti che erano il playmaker ed uno che facesse canestro da fuori; la combinazione di Wright e Kuksiks ha cambiato le carte in tavola. Restiamo purtroppo un po’ carenti sotto canestro ma abbiamo la grande fortuna di avere un giocatore come Kangur, che riesce a coprire anche i ruoli dei lunghi. Questa combinazione di fattori finora è andata molto bene, e come sempre la fiducia arriva quando si vince e quando si gioca di squadra in difesa.
Parlando con amici e con lo stesso coach Moretti un po’ di tempo fa, si ragionava sul fatto che le ultime tre partite fossero quelle decisive. Al di là dei nostri risultati, però, ce ne sono tanti altri che devono giocare a nostro favore. Direi che il primo passo è vincere contro Reggio Emilia, perché in tal caso si aprirebbe un scenario interessante. Sognare costa poco, la realtà ci impone di vincere domani, poi ne riparliamo.
Sono sempre molto onesto nelle mie dichiarazioni: pensavo che la coppa, visto che non avevamo una panchina lunga all’inizio, potesse alla fine portarci più disagi che vantaggi. Ebbene, sono stato smentito perché la squadra ha acquisito esperienza giocando in Europa e qualche giocatore come Ferrero ha avuto quello spazio in coppa che gli è poi servito per rispondere bene anche in campionato. Alla luce di quanto successo, è stato un cammino positivo anche sotto l’aspetto economico, anche se i conti non li conosco.
Pur ribadendo di non essere al corrente dei conti societari, ritengo che ogni passaggio di turno abbia portato vantaggi economici, e soprattutto non mi sembra cosa di poco conto ricordare che Varese è l’unica squadra italiana rimasta in una coppa europea. Poniamo anche che sia la coppa del nonno, l’importante è esserci. In futuro potrebbe portare dei risvolti positivi, perché ad esempio sono d’accordo con chi dice che il successo di Reggio Emilia è iniziato proprio da qui. É importante che la società consolidi la struttura confermando alcuni giocatori che ci sono adesso, aggiungendo qualche buon inserimento per iniziare un piccolo ciclo.
Non è facile esprimere dei pareri, ci vorrebbero pagine intere. La verità è che per molti anni queste coppe sono state fatte e nessuno ha detto nulla. Subentrando però interessi economici più grandi in grado di attirare società di alto livello, questi avrebbero messo le due competizioni una contro l’altra. Il buon senso direbbe di mettersi attorno ad un tavolo per contemplare diritto sportivo ed interessi economici, ma sarebbe troppo semplice. La Fiba ha messo sul piatto provvedimenti pesanti con minacce che vanno a toccare per primo il Preolimpico, a cui il Coni e la Federazione giustamente tengono molto. La rinuncia delle tre società all’Eurocup potrebbe portare ad una pace apparente. Non so se sia la soluzione ottimale, ritengo di no, ci saranno dei risvolti legali e sarà difficile per la Fiba mantenere posizioni autonome e circoscritte a se stessa. Questa è solo la punta di un iceberg che prima o poi scoppierà e non solo nella pallacanestro.