Yama, un aiutino per i playoff Grbac in arrivo. Lloyd? Chissà

BUSTO ARSIZIO Mossa e contromossa. Azione, reazione e decisione. Carli Lloyd resta sospesa nel limbo, la Unendo Yama ingaggia la croata Ana Grbac (classe 1988) per affrontare gli allenamenti, e i playoff, con maggiore tranquillità. Attualmente in forza all’Azerrail Baku, eliminato da Busto nei quarti Champions, vestirà la maglia numero 2 e dovrebbe arrivare venerdì.
La giornata di ieri, mette un punto su una querelle durata pure troppo, e gestita con poco rispetto dall’invadente California clan di Carli Lloyd. Mette un punto, certo, ma aggiunge una virgola prospettica, in quanto la regista resta una giocatrice biancorossa, allo stesso modo resta aperta la possibilità di fare conto su di lei da qui a metà maggio.

Cautela e razionalità
Come si modifica lo scenario? Metà della torta muta i connotati al cento per cento, l’altra rimane fedelissima al clichè precostituito.
Varia e parecchio: i percorsi di Carli Lloyd e della Futura divengono rette parallele non intersecanti. Lei prosegue nell’azione di recupero dall’infiammazione ossea alle tibie, situazione di per sé molto migliorata; Carlo Parisi e la squadra proseguono l’avvicinamento ai playoff, finalmente slegati dai tira e molla sino a qui subiti.
Altro cambio di scena, radicale e importante: la Unendo Yama torna a potersi allenare con due sestetti in condizione di spingere al massimo. Questo senza mancare di rispetto a Cialfi o Prandi: un conto è la seconda squadra in mano a un’under, un altro diretta da una professionista. Volente o nolente, un aspetto basilare mancato per troppi mesi.

Nessuna pregiudizialeCome accennato nell’incipit, non sono sopravvenute rotture. Se, da qui a quando sarà, Lloyd tornerà in grado d’onorare lo stipendio, Grbac andrà in tribuna, viceversa resterà la nuova configurazione. La società ha anche un’opzione da poter esercitare sul contratto di Carli. Mossa da fare? Probabile, tranne cataclismi medici chiaro. Non foss’altro per cautelarsi e incassare i diritti dovesse accasarsi altrove.Andiamo alla nuova farfalla: parliamo d’una giocatrice che ha visto il mondo e, in prima o seconda persona, ha avuto anche la possibilità di vincere parecchio. La

venticinquenne di Fiume, ha esperienze nella sua città dov’è cresciuta, nella grande Perugia, a Zurigo, Lodz e all’Azerrail come seconda di Sadurek.Posti buoni per costruire un palmares mica male: una Champions in Umbria, sempre lì lo scudetto, la Cev, la Coppa Italia e la Supercoppa, ma anche un campionato svizzero e uno croato, o il bronzo con la nazionale ai Giochi del Mediterraneo 2009. Non arriva Maradona, bensì un utile complemento di sistema, per esempio ottimo per alzare il muro dall’alto dei suoi 187 centimetri.

Samuele Giardina

a.confalonieri

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