Zingare truffano per 80mila euro

– Credeva di essere perseguitata dal “Malocchio” e per farselo togliere ha versato alle due “guaritrici” oltre 80.000 euro in contanti.

La vittima è una ragazza di 26 anni di Gallarate, raggirata in maniera vile da due “zingare” che si sono approfittate di una condizione psicologica già messa a dura prova da una serie di eventi estremamente sfortunati.

Vicissitudini familiari, causate da un periodo difficile, hanno condizionato la ragazza facendola cadere nella vigliacca trappola delle due avide nomadi, due Sinti italiane, finite in manette grazie all’intervento dei poliziotti del Commissariato di Gallarate.

Le due donne, 47 anni la prima e 43 la seconda , su disposizione del Pm di Busto Arsizio, , che ha coordinato le indagini, sono state arrestate.

Entrambe sono accusate di architettato una redditizia quanto meschina truffa dalla quale avrebbero guadagnato oltre 82.000 euro. Ma andiamo con ordine. La truffa ha inizio nella primavera del 2013, quando la giovane è avvicinata in casa sua da un’anziana nomade che le chiede del cibo. La nomade, ma residente in pianta stabile nella zona di via Lazzaretto, le rivela una terribile storia: «Sei vittima di un fattura che causerà sofferenze anche alla tua famiglia».

Il momento non facile vissuto e le complicanze di una malattia di cui soffre un parente molto vicina le fanno cadere le ultime resistenze psicologiche, ma la situazione diventa ancora più pesante quando dal nulla spunta “Elena”, una sedicente specialista in “contro fatture”.

Le due finte “guaritrici”, la convincono che tutta la sua famiglia è oggetto di un sortilegio che avrebbe radici antiche. Una vecchia maledizione ereditata dalla nonna materna defunta da anni. Secondo il racconto delle due nomadi, la nonna aveva sofferto della stessa maledizione, tanto da diffondere gli effetti anche sulle future generazioni, dai figli fino ai nipoti.

«L’unico modo per togliere il sortilegio – hanno raccontato le due millantatrici – è fare delle offerte in denaro ad alcune chiese e santuari tra cui quello di Medjugorje». Frasi profondamente e ovviamente false, eppure la ragazza si è lasciata suggestionare a tal punto da “sganciare” i primi contanti, quantificati in alcune migliaia di euro.

Ma il raggiro è andato avanti: nei giorni successivi, infatti, si sono intascate circa 60.000 euro con la scusa che quella somma era sufficiente per salvarle la vita spezzando la vecchia maledizione di famiglia. Le due donne, pronte a tutto pur di raccattare altri soldi, hanno architettato altri stratagemmi: il più vile è la consegna di un misterioso messaggio della nonna defunta che conteneva l’invito a fidarsi di Elena. Altri riti esoterici l’hanno suggestionata a tal punto che, terrorizzata, ha ceduto altri contanti e gioielli. In poco tempo le hanno prosciugato il conto. Ma nelle ultime ore i poliziotti le hanno incastrate.

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