Sono iniziati i lavori per la posa della nuova segnaletica stradale che accompagnerà l’attivazione della Zona 30, l’area a velocità limitata a 30 km/h che coinvolgerà il centro cittadino e alcune delle vie limitrofe.
Le strade interessate dalla nuova regolamentazione sono numerose: si parte da viale Milano, nel tratto compreso tra piazza Madonnina e via Medaglie d’Oro, per poi includere via Casula (tra Largo Comolli e viale Milano), via Maspero (da piazzale Kennedy a viale Milano), via Cavour, via Rainoldi e via Luini per tutta la loro estensione. Rientra inoltre nella Zona 30 anche un segmento di via Como, nel tratto tra l’intersezione con via Cavour e via Milano.
In questi giorni stanno comparendo non solo i cartelli di inizio della nuova zona a velocità ridotta, ma anche quelli che ne segnalano la fine, posizionati ai margini del perimetro interessato. È il caso, ad esempio, di via Luini, dove è già visibile la segnaletica verticale che indica la conclusione della Zona 30. Un cartello non sempre familiare per molti automobilisti, ma che segna un confine importante della nuova regolamentazione.
Le polemiche
L’introduzione della Zona 30 ha l’obiettivo di aumentare la sicurezza stradale, ridurre il rischio di incidenti e rendere il centro urbano più vivibile e accessibile per pedoni e ciclisti. Ma il provvedimento sta già facendo storcere il naso a parecchi cittadini e amministratori, pronti a far montare la polemica per una scelta che porterebbe, dal loro punto di vista, più disagi e insidie (leggi sanzioni, ndr) che reali vantaggi, in una città in cui è sempre più difficile districarsi tra piste ciclabili, limitazioni e ztl. Una Milano in piccolo, insomma, senza però i servizi della “big city”.