“Zone 30” a Gallarate Corre solo la polemica

«Ennesimo provvedimento per fare sicurezza a parole, quando in realtà si introduce solo un ulteriore divieto». Questo e niente più sono, secondo il Pdl, le zone trenta, ovvero le vie della città nelle quali non si potranno superare i trenta chilometri orari, introdotte dalla giunta.

Oltre a contestare il fatto che «nessuna commissione è mai stata convocata sul tema», la forza di apposizione precisa di essere «a favore di iniziative che mirino ad incrementare la sicurezza della circolazione stradale». Purché, però, si tratti «di iniziative sostanziali e non di facciata». Come appunto sarebbe la decisione di imporre il limite di trenta chilometri orari in alcune strada a corona della zona pedonale e nei centri storici di alcuni quartieri. Un provvedimento che, secondo il Popolo della libertà, sarebbe «teso a poter sostenere che si fa sicurezza della circolazione, mentre in realtà si inserisce solo un ulteriore divieto». Il quale oltretutto risulterebbe «del tutto inefficace in quanto sotto l’aspetto del controllo poco o nulla si potrebbe fare». A meno che, certamente, «ci dicano che vogliono installare autovelox in entrata ed in uscita da queste zone trenta, cosa che sarebbe utopica».

Secondo la forza di minoranza, poi, basterebbe il rispetto del codice della strada a garantire lo stesso risultato. Nel senso che la norma stabilisce che «la velocità dei veicoli debba essere regolata dai conducenti in relazione alle concrete condizioni del traffico e della strada».

E siccome la giunta ha scelto di imporre il limite in strade strette, dove difficilmente si può “correre”, «questa prescrizione pare solo un elemento ridondante». E, come detto, di cui è difficile verificare il rispetto. Ma allora come si fa? «A nostro giudizio sarebbero ben altri i provvedimenti da prendere, ma ci rendiamo conto che non trovano consenso nella maggioranza ed anzi confliggono con i loro slogan da campagna elettorale». La soluzione sarebbe quella di «allontanare il traffico dalle zone centrali, impedendo che i veicoli possano agevolmente attraversarli». In altre parole, bisogna pedonalizzare. «Ricordate come era il centro città prima del pavè? Nessuno lo rimpiange». Cosa che secondo l’opposizione avverrà invece con la rotonda che l’amministrazione sta costruendo tra via Borghi e via XX Settembre.

Tornando ai centri storici, «servono scelte radicali, che richiedono coraggio politico e lungimiranza». Elementi difficili da trovare «in una maggioranza che mostra tutti i suoi dissidi interni».

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