Ztl a Milano, anche i carabinieri contro Sala: “Inammissibile che siamo costretti a pagare”

Il sindacato dell'Arma attacca il primo cittadino su Area B e C: "Ci sorprende questo gesto di scarsa attenzione nei nostri confronti da parte di una così importante Istituzione. Regaliamo sicurezza ogni giorno"

MILANO – “E’ inammissibile che i carabinieri, per vegliare quotidianamente sull’ordine e la sicurezza pubblica dei cittadini, siano costretti a pagare. E’ quanto accade a Milano, dove dal 1 ottobre 2022 sono entrati in vigore i nuovi divieti che hanno interdetto l’accesso alla mega Ztl “Area B” alle auto a benzina euro 2 e ai diesel euro 4 e 5, limitazioni già in vigore per la Ztl del centro “Area C“. Lo dichiara, in una nota,

la Segreteria della Lombardia dell’Unione Sindacale Italiana Carabinieri (USIC) ricordando che all’interno di tali aree “sono presenti un gran numero di Comandi Arma, dalle Stazioni Carabinieri che con il Nucleo Radiomobile garantiscono il controllo del territorio, ai Reparti che si occupano dell’ordine pubblico come il 3° Reggimento Lombardia, a seguire il Nucleo Scorte, gli specializzati per le indagini di Polizia Giudiziaria, i vari uffici della Procura della Repubblica, senza dimenticare tutti gli uffici dei Comandi ‘Interregionale’ e ‘Legione’. In tutte queste strutture prestano servizio migliaia di carabinieri che, anche quotidianamente, sono costretti a utilizzare mezzi di trasporto propri a causa delle fasce orarie di impiego nelle quali l’offerta di trasporto pubblico è ridotta o addirittura assente”.

La decisione del sindaco Sala di non concedere alcuna deroga alla nostra categoria, se non una breve proroga di un anno riguardante esclusivamente l’Area B – prosegue la nota – rischia di mettere in seria discussione gli equilibri familiari e personali degli uomini e delle donne in divisa che si vedono costretti a sostenere una spesa ingente in un particolare momento critico per l’economia mondiale. In un periodo in cui l’aumento del costo della vita, con particolare riferimento ai beni primari e nello specifico al mercato dell’automobile, e’ protagonista nel quotidiano in negativo, non si può imporre a un servitore dello Stato con un salario medio-basso di affrontare una spesa come quella dell’acquisto di una nuova auto”. “Vivere in una delle province piu’ care d’Italia e’ gia’ un sacrificio che spesso non regala la massima serenità quando si è costretti a fare i conti a fine mese con affitti, mutui e altre spese necessarie per vivere. Con una simile costrizione, che porta a sostenere un notevole esborso, tantomeno programmato – conclude la nota – quella serenità rischia di diventare ancora più instabile per chi, invece, dal punto di vista della sicurezza ce la regala ogni giorno. Ci sorprende questo gesto di scarsa attenzione nei nostri confronti da parte rappresentante di una così importante Istituzione come il sindaco Sala”.