Anna Maria Battistuzzi, la donna che donò tutto a chi non aveva nulla

Dopo una vita semplice e di sacrifici, l’ex segretaria di Conegliano ha lasciato il suo patrimonio milionario alla Casa Fenzi, la Rsa che non poté accoglierla per mancanza di posti. Un gesto di gratitudine e amore verso i più fragili.

Una vita trascorsa nel silenzio, tra lavoro, sacrificio e dignità. Così ha vissuto Anna Maria Battistuzzi, 79 anni, originaria di Conegliano (Treviso), una donna riservata e senza famiglia che, dietro un’apparente normalità, custodiva una passione inaspettata: la finanza. Con pazienza e intuizione, investendo nel tempo i propri risparmi, era riuscita a costruirsi un patrimonio milionario.

Negli ultimi anni, quando la salute ha iniziato a peggiorare, Anna Maria aveva cercato accoglienza in una Rsa della sua città, la Casa di riposo Fenzi, ma la struttura non aveva posti disponibili adeguati alle sue condizioni. È così che la donna si è trasferita in una Rsa di Piacenza, dove si è spenta giorni fa.

Ma prima di morire ha lasciato scritto nel testamento un gesto di profonda generosità: tutti i suoi beni e i suoi immobili andranno alla Casa Fenzi, la stessa che non aveva potuto ospitarla. Un lascito destinato a sostenere le persone più fragili, quelle che vivono nella solitudine e nella malattia, proprio come lei.

“Non conoscevamo la signora Anna Maria – ha raccontato al Corriere del Veneto il presidente di Casa Fenzi, Karim Zambon –. Siamo stati contattati dall’amministratrice di sostegno e dal notaio. È stata una sorpresa. Il gesto che ha compiuto è straordinario: ha pensato a chi si trova in difficoltà come lei. È un atto di grande cuore, che ci commuove e ci responsabilizza”.

I dettagli del testamento sono ancora in via di definizione, ma la direzione della struttura ha assicurato che saranno rispettate integralmente le volontà della benefattrice.

Il funerale di Anna Maria Battistuzzi si è tenuto lunedì 20 ottobre, proprio nella Casa Fenzi di Conegliano, come da sua espressa richiesta.
Un ultimo desiderio che chiude il cerchio di una vita discreta ma luminosa, capace di trasformare la solitudine in un dono per gli altri.