TRIESTE – Al “Nereo Rocco” va in scena l’ennesima puntata di un girone d’andata tormentato per la Pro Patria, che nell’anticipo della 16ª giornata cade 2-1 contro la Triestina e, soprattutto, cade su se stessa. Una partita in cui i tigrotti mostrano, una volta di più, tutte le fragilità che hanno contraddistinto questa prima metà di campionato.
E dire che la serata si era messa bene. Appena rientrati dagli spogliatoi, al 47’, la Pro Patria aveva trovato il vantaggio grazie al primo gol tra i professionisti di Bertony Renelus, bravo a farsi trovare pronto sull’assist di Di Marco. Un lampo che sembrava poter indirizzare la gara e dare finalmente continuità alla squadra di Leandro Greco, ancora alla ricerca di un’identità stabile e di un undici titolare credibile.
Ma, come troppo spesso accade, la Pro Patria si complica la vita da sola. Passano tredici minuti e la Triestina, sospinta dall’effetto del ritorno in panchina di Attilio Tesser, trova il pari con Vertainen, lesto a sfruttare la verticalizzazione di Jonsson. Un gol evitabile, figlio di un reparto difensivo ancora troppo timido nei momenti decisivi.
Se il pareggio poteva essere assorbito, l’episodio che cambia l’inerzia del match arriva al 70’: Bagatti, entrato da appena due minuti, si fa espellere per un’ingenuità clamorosa, lasciando i tigrotti in dieci. Da lì in avanti la squadra si sbilancia, perde lucidità e finisce per soccombere: all’87’ è Faggioli a firmare il sorpasso, premiando l’assalto finale degli alabardati. Poco prima, Vicario aveva colpito un palo che avrebbe potuto cambiare tutto, con Rovida ormai battuto.
La sconfitta fa malissimo, non tanto per il risultato in sé quanto per il modo in cui è arrivata: la Pro Patria alterna squilli incoraggianti a blackout preoccupanti, manca di personalità nei momenti chiave e continua a collezionare scivoloni – siamo già a quota otto. E così, inevitabilmente, torna a scricchiolare la panchina di Greco: non l’unico responsabile di una squadra incompleta e priva di continuità, ma certamente un tecnico che non riesce a invertire la rotta. La società, finora, sembra volerlo proteggere. Ma il campo, settimana dopo settimana, racconta altro.
Intanto restano le pagelle, che parlano chiaro: Bagatti rovina tutto e la serata di Trieste diventa l’ennesima occasione persa di un girone d’andata da dimenticare.
Il tabellino
Triestina-Pro Patria: 2-1 (0-0)
Marcatori: Renelus (P) al 2’st, Vertainen (T) al 15’st, Faggioli T) al 42’st
TRIESTINA (4-3-1-2): Matosevic; Pedicillo (31′ st Faggioli), Moretti, Anzolin, D’Amore; Crnigoj (14′ st Voca), Jonsson, Ionita (37′ st D’Urso); Gunduz; Vertainen, Kljajic (14′ st Vicario). A disposizione: Borriello, Neri, Palma, Kosijer, Kiyine, Vicario, Ellertsson. Allenatore: Tesser.
PRO PATRIA 1919 (3-5-2): Rovida; Reggiori (44′ st Orfei), Motolese, Travaglini; Giudici, Schirò (22′ st Citterio), Di Munno, Ferri, Dimarco (31′ st Mora); Ganz (22′ st Bagatti), Renelus (22′ st Udoh). A disposizione: Gnonto, Viti, Schiavone, Aliata, Ricordi. Allenatore: Greco.
ARBITRO: Matteo Dini della sezione di Città di Castello (assistenti Paolo Tomasi di Schio e Andrea Mastrosimone di Rimini; quarto ufficiale Andrea Mazzer di Conegliano; operatore FVS Marco Munitello di Gradisca d’Isonzo).
NOTE – Serata fredda, terreno in buone condizioni. Spettatori 1200 ca. Espulso: Bagatti (P) al 25’st per gioco pericoloso. Ammoniti: Dimarco (PPA), Jonsson (TRI) . Calci d’angolo: 3-1. Minuti di recupero: pt 0′, st 6′













