Aste al ribasso con truffa Sequestrati siti Internet

(e.r.) I server si trovano a Busto Arsizio; ma le sedi delle società on-line fuorilegge sono per lo più a Milano. Ieri mattina i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria del capoluogo lombardo hanno effettuato 20 perquisizione: oltre che nella città meneghino e a Busto Arsizio, i militari sono intervenuti anche nelle province di Lecco, Firenze, Arezzo, Prato e Cagliari. Nel mirino, sia persone fisiche che persone giuridiche che gestivano le cosiddette “aste al ribasso” sul web.

Sei i siti internet sequestrati. Le ipotesi di reato sono quelle di truffa e di esercizio abusivo di attività di gioco o scommessa. Nelle aste on-line vengono messi in palio fra i webnauti premi come auto, cellulari, navigatori satellitari e altro ancora. «Il vincitore – spiegano dalla Gdf – è chi effettua l’offerta unica più bassa, cioè quell’offerta che, più bassa fra quelle presentate dai partecipanti, risulta essere anche l’unica di quell’importo. Chi partecipa, per ogni puntata effettuata, deve pagare un corrispettivo, in genere di 2 euro».
Secondo l’accusa si tratta di una vera e propria lotteria, senza però l’autorizzazione dei Monopoli di Stato. «In taluni casi – aggiungono i finanzieri – ci sono stati veri e propri episodi di truffa: alcuni utenti della rete hanno giocato e vinto l’asta, ma poi il premio non è mai stato recapitato». Inoltre, spiega ancora la Gdf, «l’assenza di software certificati potrebbe permettere sia all’amministratore del sito di monitorare la puntata più bassa in ogni momento, sia di pilotare l’asta».

e.marletta

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