La Russa stronca le ronde “Un totale fallimento”

VARESE Chi l’ha detto che la ricetta per la sicurezza sia una e una soltanto? Romano La Russa, neo assessore regionale alla protezione civile e polizia locale, un’idea chiara in proposito ce l’ha. E tendenzialmente non prevede, diversamente dall’approccio lumbard, l’opzione ronde. Il coordinatore milanese del Pdl preferisce il binomio forze dell’ordine-videosorveglianza. E, nella «culla padana», scardina così due totem leghisti: i volontari della sicurezza? «Un discorso che mi pare fallito miseramente»; le province? «Vanno eliminate».


A poche settimane dall’insediamento al Pirellone, all’ordine del giorno del numero uno della protezione civile, la carne politica al fuoco non manca. Ma il condimento è amaro: i tagli sono alle porte e il Varesotto attende da un anno i quattrini post-alluvione 2009.
Roma ha stanziato nove milioni per tutta la regione, la nostra provincia ne chiedeva, da sola, 42. C’è margine di trattativa con il Governo?
Che Regione Lombardia si stia muovendo e si preoccupi di dare riscontro alle richieste dei cittadini lombardi nella loro totalità è ovvio, ma è altrettanto chiaro che il momento è delicato. Faremo di tutto per andare incontro alle esigenze dei comuni, che pure ogni tanto sono volutamente un po’ esose. Stiamo attendendo la rendicontazione finale, il tavolo con il Governo è aperto, ma credo dovremmo soffrire ancora un po’…
Qualche spiraglio per alzare la cifra destinata a Varese?
Più di qualcuno anche se non si arriverà alla copertura del 100 per cento. Regione Lombardia, dopo un lungo pressing su Roma, ha ottenuto quasi dieci milioni di euro, che stiamo iniziando a distribuire. Altri 2 milioni e 500 mila euro erano stati da noi erogati subito dopo l’emergenza, specie per i comuni sotto i 20mila abitanti. In tempi di crisi, però, la situazione è difficile anche se stiamo insistendo con Governo sul fatto che non è ammissibile che regioni virtuose debbano essere penalizzate al pari di quelle che hanno applicato sistemi «allegri» di bilancio.
Sono previsti tagli anche alla sicurezza (intesa come polizia locale)?
Cercheremo di ottenere meno tagli possibili, difenderò il settore con le unghie e con i denti; dopodiché cercherò di razionalizzare ancora di più le nostre spese e la nostra organizzazione. Per esempio, la manovra prevede che, per avere la polizia locale, i comuni fino a 5mila abitanti debbano accorparsi o associarsi. Questo comporta maggiore sinergia e il taglio non è più un taglio, ma un risparmio.
Lei taglierebbe le piccole?
Io da sempre propugno l’eliminazione di tutte le province anche perché diventa difficile dire «questa sì, questa no».
Almeno le ronde le piacciono? Il suo assessorato ne sosterrà i costi, ad esempio, per la formazione?
Sarei demagogico a dire che lo faremmo ma, mancando risorse per cose più importanti, dico di no. Inizialmente ero assolutamente favorevole alle ronde ma mi è parso che dove c’è stato il tentativo di farle, questo tentativo sia fallito miseramente. Il fatto è che, o si dà una veste giuridica diversa a questa iniziativa, ma può diventare anche pericoloso, oppure sono meno utili di altri interventi. Chi mandi in campo? Quattro ragazzi senza mezzi per difendersi? Tanto è vero che la provincia di Varese ha reclutato poche persone: dodici? diciotto? Per combattere la delinquenza ci sono le forze dell’ordine e, se ci saranno risorse, verranno investite sull’attività della polizia locale. Per esempio potenziando l’attività notturna.
E le telecamere? Grande fratello o sistema di sicurezza?
Io le telecamere non le ritengo necessarie, ma indispensabili. E i nostri sforzi saranno indirizzati per migliorare ulteriormente in ogni comune il sistema di videosorveglianza, che in tutti i casi, ha aiutato a diminuire gli atti criminosi. Ed è un deterrente fortissimo.
Sara Bartolini

e.marletta

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