Il Governo conferma: niente federalismo fiscale

I rischi per il federalismo sono fondati. Il ministro Elio Vito, rispondendo alla Camera a nome del Governo nel corso del “question time” ad una interrogazione sulla manovra finanziaria, ha affermato testualmente: “Per quanto concerne le eventuali ricadute sull’attuazione del federalismo fiscale, l’articolo 14, comma 2, del predetto decreto-legge prevede che le misure ivi stabilite non saranno prese in considerazione durante la fase di attuazione dell’articolo 8 della legge n. 42/09 in materia di federalismo fiscale.

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha espresso l’avviso che tale norma in ogni caso abbia carattere esclusivamente programmatorio, atteso che, se così non fosse, occorrerebbe o aumentare la compartecipazione delle Regioni ai tributi erariali (con conseguente necessità di reperire la correlata copertura finanziaria), o incrementare la pressione fiscale a carico dei cittadini in violazione dell’articolo 28 della stessa legge n.42 del 2009”.
“Purtroppo queste affermazioni – commenta il presidente della Regione Roberto Formigoni – sono l’esatto contrario rispetto alle rassicurazioni che il Governo e diversi ministri, a mezzo stampa, hanno più volte fornito alle Regioni negli ultimi giorni circa l’attuazione del federalismo fiscale”.
“Se le affermazioni ufficiali del ministro Vito sono vere e non è neppure possibile ipotizzare il contrario – prosegue Formigoni – è purtroppo confermata la previsione pessimistica che vado avanzando da quando ho letto la manovra e cioè che il federalismo fiscale non ha più basi. Infatti Vito, citando il Ministero dell’Economia e delle Finanze, sostiene che le norme che dovrebbero garantire il federalismo fiscale hanno valore puramente programmatorio, cioè sono senza copertura finanziaria e dunque inutili e inefficaci”.

e.marletta

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