Bossi: “Nella Lega decido io E chi fa casino è fuori”

VARESE Nessuna divisione, in casa Lega «va bene», sono i giornalisti che inventano «stupidaggini». Ma se qualcuno remasse contro: «Lo prendo e lo porto via». Umberto Bossi, intervenuto ieri all’apertura della nuova sezione del Carroccio di Travedona Monate fa il pompiere sulle polemiche accese nei giorni scorsi. Senza rinunciare a un altolà preciso: la situazione l’ha presa in mano lui e chi sgarra è fuori.
È un periodo convulso in casa Lega, dove il confronto interno, solitamente invisibile,

è diventato pubblico ed è arrivato sui giornali. Prima la questione “Terra Insubre”, con la scomunica da Pontida da parte del segretario federale. Poi la contesa interna, di cui i militanti ormai vociferano apertamente, tra Marco Reguzzoni, capogruppo alla Camera, e Giancarlo Giorgetti, presidente della commissione Bilancio di Montecitorio. Con il primo che ha lanciato al secondo pochi giorni fa l’ultima stoccata sulle candidature, in riferimento al caso Ciocca. Ieri sera, a Travedona Monate, a fianco del Senatùr, c’era Reguzzoni, a cui alla fine un Bossi particolarmente sereno, ha regalato anche un “cinque”. C’erano anche il senatore Fabio Rizzi, l’eurodeputato Francesco Speroni, il segretario provinciale Stefano Candiani. Giorgetti assente, per impegno familiare.
Il ministro delle Riforme arriva poco dopo le 18: stringe molte mani, scherza con i militanti, ricorda i periodi in gioventù a Cassano Magnago. Si mostra disteso e disponibile con tutti. Parla anche di politica e risponde ai giornalisti che gli chiedono del «venticello» che spira nel Carroccio: «In casa Lega va bene, siete voi che inventate stupidaggini» risponde ai cronisti «La vostra categoria purtroppo è passata da scrivere le cose che avvengono, a invertarsele per riempire i giornali. E poi magari la gente ci crede».
Nessun problema quindi? «La Lega non è mai stata così tranquilla» ribadisce. Prima di lanciare l’anatema: «Io sono un segretario semplice, che si comporta semplicemente. Se uno pianta casino, vedo che non ha interesse per il federalismo e la Padania, lo mando via, non perdo tempo». Il messaggio – chi pianta grane va fuori e non c’è bisogno di congressi – è lo stesso preannunciato la sera prima a Lezzeno. Solo, che ieri, l’ha spiegato meglio: «Se uno fa solo casino, pianta zizzania, meglio che lo vada a fare in un altro partito» ha detto Bossi. Ma alla domanda se nel Carroccio ci sia qualcuno in questa condizione, però, frena: nessun riferimento preciso, nessun indiziato. «Non c’è nessuno, siete voi giornalisti che scrivete cose strane».
Piero Orlando

s.bartolini

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