Chiuso il Nessundorma “Esercita senza permessi”

VARESE In città il nome del «Nessundorma» significa due cose: buona musica a prezzi abbordabili, ma notti insonni per i residenti della Valle Olona, esasperati dagli schiamazzi di chi lascia il locale ad ore antelucane.

Così almeno fino all’ultimo fine settimana, quando l’arrivo della polizia amministrativa ha messo fine al concerto del rapper Babaman, davanti a non meno di 300 persone, ponendo termine all’attività, almeno temporaneamente. Chiusura traumatica: gli agenti infatti hanno apposto all’ingresso i sigilli del sequestro preventivo, contestando che funziona a tutti gli effetti come pubblico esercizio quello che in realtà è registrato come un club privato, diretta emanazione di un’associazione sportiva. Un escamotage che, secondo la questura, permette di aggirare tutta la normativa in materia, con relative autorizzazioni amministrative e di polizia (anche per la somministrazione di alcolici).

Un brutto colpo, insomma, per chi vedeva nel locale di via Merano uno sfogo alla sempre più crescente richiesta di svaghi in città; e subito il tam tam della notizia si è diffuso sul web, e la protesta è montata in facebook. Ma un grosso sospiro di sollievo per chi vive nei paraggi e non ne poteva più di passare le notti in bianco tutti i fine settimana.

L’accesso della polizia, è avvenuto in forze all’una del mattino, mentre era in corso un concerto rap. Oltre agli agenti in borghese della sezione amministrativa, anche quelli in divisa della Squadra volante. E poi gli ispettori della direzione provinciale del lavoro, gli agenti della polizia locale e i vigili del fuoco: rilevate anche infrazioni pesanti alla normativa in materia di sicurezza e di igiene.

Ma forse le principali contestazioni riguardano i contratti di lavoro, sette, tutti in nero secondo quanto accertato dagli ispettori. Una circostanza che fa scattare la sospensione dell’attività, almeno fino a quando i lavoratori non saranno messi in regola con contributi pregressi Inps e Inail (fino ad un anno e mezzo di mancati versamenti), e non sarà pagata la sanzione da 1500 euro. La polizia ha anche sequestrato l’incasso della serata, 4215 euro, di cui 3150 euro per gli ingressi,

e 1065 per le consumazioni al bar. Nella serata sono state emesse nuove tessere per 266 soci. Proprio questo meccanismo secondo la polizia sarebbe l’anello debole che tradirebbe la vera natura di pubblico esercizio del locale: perché le tessere (10 euro l’una ingresso e prima consumazione compresi), vengono rilasciate seduta stante a chiunque ne faccia richiesta, senza nessuna preventiva verifica della volontà di adesione alle finalità dell’associazione sportiva, così come peraltro vorrebbe lo statuto dell’associazione.

Il locale dunque è stato chiuso: ma si tratta probabilmente solo del primo atto di una battaglia legale. Il sequestro preventivo infatti deve essere convalidato dal giudice, qualora il pm ne faccia richiesta.

f.tonghini

© riproduzione riservata