Italia-Svizzera, si riapre il dialogo Marantelli (Pd): “Era ora…”

VARESE «Rispondendo ad una nostra interrogazione, il governo ha annunciato che, dopo due anni di stallo, a settembre verrà convocato su iniziativa della Presidenza del Consiglio un incontro bilaterale con la Svizzera per riprendere i negoziati interrotti dopo l’approvazione dello scudo fiscale ed affrontare tutte le questioni aperte in materia di relazioni fiscali». Lo annunciano i deputati Pd Daniele Marantelli e Chiara Braga.

«In questi due anni – spiegano i deputati democratici – i lavoratori frontalieri (che sono 55.000, di cui 18.000 provenienti dalla Provincia di Como e 26.000 da quella di Varese) hanno subito le conseguenze delle tensioni italo/svizzere: dagli obblighi di monitoraggio derivanti dallo scudo fiscale alla campagna razzista dell’Udc svizzera; dalla minaccia della Lega dei Ticinesi di espellere 13.500 lavoratori italiani al blocco dei trasferimenti dei ristorni fiscali ai Comuni di frontiera. Noi abbiamo sempre sollecitato la strada del dialogo e del negoziato, consapevoli dell’importanza delle relazioni tra i due paesi e anche degli effetti che la globalizzazione e la crisi finanziaria hanno avuto sui rapporti tra due paesi legati storicamente da rapporti di amicizia e collaborazione».

Il doveroso contrasto, sostengono Marantelli e Braga, «all’evasione fiscale e al riciclaggio di capitali provenienti da attività illecite e criminali non deve compromettere il giusto riconoscimento dei diritti dei lavoratori e dei Comuni di confine. Per questo, facendo nostro l’appello degli oltre 100 Comuni di frontiera, abbiamo nuovamente chiesto al governo di farsi garante, con risorse proprie, dei ristorni attualmente bloccati». Il Pd, spiegano i deputati, accoglie «con favore l’impegno assunto oggi dal governo e ci auguriamo che quanto chiediamo da tempo, finora ascoltati, si traduca tempestivamente in atti concreti».

e.marletta

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