Varese, investiti per tre volte sulle stesse strisce pedonali

VARESE Investiti per tre volte sulle strisce pedonali di viale Borri. E’ successo ai genitori di Francesco Montonati, titolare dell’edicola con bar Vizi e caffè, al civico 155. La prima volta è toccato al padre, 8 anni fa. Che è stato investito ancora, 4 anni dopo. L’anno scorso, invece, è stata la madre a essere travolta da un’auto in corsa. I due anziani adesso hanno paura. Si muovono con il bastone e escono di casa solo quando c’è luce.

Solo sfortuna? Non proprio a giudicare dal traffico lungo il viale e dalla velocità tenuta dagli automobilisti che non si fermano neppure quando i pedoni attraversano sulle zebre. Piuttosto li evitano sterzando all’ultimo o frenando in extremis. Noi abbiamo provato, riscontrando personalmente il pericolo. «Non si capisce come mai all’estero basta mettere un piede sulle strisce e le macchine si fermano per consentire un attraversamento in sicurezza, mentre qui da noi le auto non si fermano neppure quando un pedone è

praticamente davanti al muso dell’auto – dice Francesco Montonati, che fino all’anno scorso era un consigliere di circoscrizione per il gruppo misto – Io ho proposto di rialzare l’attraversamento davanti all’edicola e quello di fronte al complesso di bar e negozi che si trovano dall’altra parte ella strada. Se questo non si può fare, che almeno si rialzino le strisce e si mettano dei led luminosi».

Al traffico, infatti, si somma la mancanza di illuminazione. «Hanno recentemente messo un cartello di segnaletica verticale che indica l’attraversamento e una luce intermittente – continua Montonati – Ma non serve quasi a nulla perché il viale è molto buio quando cala la sera».

Montonati, tempo fa, aveva proposto di creare un senso unico in viale Borri, dal centro della città al ristorante Il vecchio convento. Con ritorno su per via monte Generoso. In questo modo si sarebbe creato un anello viale Borri-Schianno-Viale Europa che avrebbe quanto meno snellito il traffico.

Non per giustificarli, ma se gli automobilisti non si fermano sulle strisce è anche perché percorrere viale Borri fa saltare i nervi. Ci si impiega anche un’ora nelle fasce orarie di punta e quando piove, come ieri, la situazione è anche peggiore.

e.marletta

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