Mina a Varese in osteria Festa con il mutandologo

VARESE Mina ha prenotato per ventitré persone all’osteria Cose d’Altri Tempi di Bizzozero. Sì, proprio Mina, la Tigre di Cremona. L’eclettica cantante pop nata a Busto Arsizio che ha sempre vissuto nella riservatezza, circondandosi di pochi e selezionatissimi amici. Tra questi vi è Graziano Ballinari, l’oste di Bizzozero ribattezzato «mutandologo» nel 1992 da Maurizio Costanzo.

«Io e Mina ci siamo conosciuti sul set del film “Juke-box, urli d’amore”, nel 1958 – racconta Ballinari – Io ero una comparsa. Dicevo: “tutte le donne dell’universo vorrebbero fare qualcosa di traverso” e lei partiva sulla Lambretta. Poi ci siamo incontrati nuovamente in Svizzera, durante la trasmissione “Il Calderone” di Paolo Limiti, dove Mina faceva la valletta. E ancora alla “Domenica Popolare” di Antonio Pelli. Da lì in poi ci siamo visti in varie occasioni, con amici. Nonostante tutte queste frequentazioni, anche per me Mina rimane una donna misteriosa come la Gioconda. E’ inafferrabile. Dopo di lei c’è solo l’immenso».

La prenotazione è fissata per la fine di gennaio, in un giorno di cui non possiamo ancora rivelare la data. «Qui a Bizzozero si sentirà in famiglia. È una donna discreta ma affabile ed è stata lei a chiedermi di fare una cosa alla buona» continua l’oste.

Mina approfitterà dell’occasione per riunire i collaboratori che hanno lavorato alla realizzazione del nuovo album «Piccolino» uscito da pochi giorni. Un disco nato coinvolgendo giovani musicisti – di cui la cantante è talent scout – e che contiene un mistero: il brano «questa canzone» pare infatti essere opera di un artista in erba. Sarò presente anche questo autore?

Non si sa, ma tra gli invitati a cena ci sarà il nipote Alex Pani (è figlio di Massimiliano Pani). E’ stato lui a scrivere in inglese alcune canzoni rock per duettare con la nonna, che ha 71 anni. «Proverò a chiedere a Mina se vorrà essere disponibile per firmare autografi per i suoi fan di Varese, magari prima di sedersi a tavola – afferma Ballinari – Quella sera, però, il locale sarà interamente riservato a lei. Mi ha chiesto espressamente di non far entrare nessuno».

L’accoglienza di Ballinari, c’è da esserne certi, sarà speciale. «Sto preparando dei sottopiatti che riproducono le copertine dei suoi dischi. Le dirò che, anche se non ha mai trionfato al festival di Sanremo, è come se lo avesse vinto sempre, in tutte le edizioni. “Le mille bolle blu” del 1961 è l’unica canzone del festival che continua a far sognare grandi e bambini, ancora oggi».

Adriana Morlacchi

e.marletta

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