Il parroco stava dormendo I ladri gli svaligiano la casa

VARESE «Mi rimane in tasca un euro, ma se mi avessero picchiato sarebbe stato peggio». In effetti se l’è vista davvero brutta don Nino Origgi, parroco di Bizzozero di 71 anni, che nella notte tra sabato e domenica è stato vittima di un furto. Mentre dormiva, ignoti si sono introdotti nella casa di via Parrocchiale mettendo in tasca duemila euro, il libretto degli assegni e alcuni spiccioli che si trovavano in un borsellino in cucina.

La porta di ingresso non è stata manomessa. I ladri sono entrati dall’archivio parrocchiale dopo avere tagliato una sbarra di ferro. E anche il cane di don Origgi, che dormiva dell’androne, non ha abbaiato come fa solitamente quando qualcuno si avvicina all’abitazione.

«La porta non presenta segni di effrazione – racconta don Nino, che nelle ore in cui si è consumato il furto dormiva al piano superiore della casa parrocchiale – Il cane non si è accorto di nulla dal momento che non l’ho sentito abbaiare. I casi sono due, o non l’ho sentito io perché dormivo, oppure l’hanno addormentato».

Eppure i ladri un po’ di rumore l’avranno senz’altro fatto visto che hanno spaccato i cassetti della scrivania, chiusi a chiave, fino a trovare le due cassette blindate contenenti i contanti, che erano metà del parroco e metà della chiesa.

«Ho avvertito qualcosina ripensandoci, ma ho pensato fossero quei rumori di assestamento che si sentono di notte in casa – ricostruisce don Nino, che esclude di essere stato narcotizzato con gas soporifero – Ho realizzato quello che era accaduto intorno alle 5.30, quando sono sceso dal letto per andare ad accendere il riscaldamento in chiesa. A quel punto ho visto il locale a soqquadro, con documenti miei e della chiesa sparsi ovunque».

Ieri il parroco ha raccolto la testimonianza di una persona che ha visto, intorno alle tre di notte, un uomo che si allontanava camminando nella parte opposta alla piazza.

«Si tratta di un furto messo a segno da professionisti – afferma il parroco – Per agire senza farsi notare bisogna essere pratici ed esperti. Una cosa del genere non può essere fatta da un disperato qualsiasi».

«Dispiace vedere la casa violata, ma sono felice di non essere sceso mentre i ladri erano in azione, perché magari mi avrebbero picchiato – conclude il don – E poi, per fortuna che i soldi raccolti con le benedizioni natalizie erano già stati messi al sicuro».

Il furto ai danni di don Nino Origgi – che verrà denunciato oggi ai carabinieri – è l’ultimo di una serie di episodi che hanno colpito le chiese della città. Don Pino Tagliaferri è stato rapinato mentre si recava da una famiglia bisognosa. Furti si sono susseguiti anche nelle parrocchie di Bobbiate e Lissago.

e.marletta

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