«Alexandra è un simbolo della rabbia delle imprese»

VARESE Alexanda Bacchetta è come quell’artigiano che si è dato fuoco davanti ad Equitalia, a Bologna. Perché noi piccoli imprenditori abbiamo superato la rassegnazione, ora c’è solo la rabbia».
Lo racconta Massimo Mazzucchelli, imprenditore della Fratelli Mazzucchelli di Besnate e referente regionale di Imprese che Resistono, il movimento di piccole e medie imprese che sta tentando di portare alla ribalta le ragioni e i problemi di uno dei motori economici del Paese.
Mazzucchelli dice di aver intenzione di chiamare al più

presto Alexandra Bacchetta, l’imprenditrice varesina che ormai da una settimana sta portando avanti uno sciopero della fame per far valere il proprio diritto al risarcimento danni per calamità naturale, dopo che il suo ristorante, il Relais Ca’ dei Santi, è stato inondato dal fango della piena dell’Olona, peggiorata dal cedimento del muro di Villa Toepliz che sovrasta il locale gestito dalla famiglia Bacchetta.
I risarcimenti sono stati promessi, ma nulla, in tre anni, è arrivato. «Ho letto sui giornali la vicenda della signora Bacchetta – dice Mazzucchelli – e non mi stupisce. I problemi delle piccole e medie imprese sono spesso visti dalle istituzioni come dei fastidi, quindi non vengono presi davvero in considerazione». A questo punto, continua il referente di Icr, in un momento in cui «i problemi veri non vengono affrontati, i gesti estremi diventano l’unico modo per sfogare la propria rabbia e per farsi sentire».
Nemmeno le associazioni di categoria sono più in grado di rispondere al grido di rabbia delle Pmi, secondo Mazzucchelli, «e questo dimostra l’assurdità della situazione».
Il suo movimento si sta impegnando per aiutare i piccoli imprenditori, e tra le varie iniziative ha creato anche il progetto Terraferma. «Una rete di psicologi diffusi su tutto il territorio nazionale, che forniscano supporto psicologico telefonico gratuito agli imprenditori in difficoltà». Perché, spiega ancora Mazzucchelli, persone come la signora Bacchetta hanno i nervi a fior di pelle, e un aiuto come questo può essere fondamentale per andare avanti in una situazione che, secondo l’imprenditore, «è sempre più disperata. Quando noi di Icr diciamo che la situazione sta peggiorando non stiamo minacciando, diciamo semplicemente la verità sulla nostra situazione».
La situazione del Ca’ dei Santi è particolare, perché il disastro nel ristorante è stato causato anche dal cedimento di un muraglione parte di una proprietà, Villa Toepliz, che è comunale. «Non conosco bene la situazione, ma probabilmente se il muro ha ceduto c’è qualche responsabilità negli uffici pubblici. Ed ecco un’altra contraddizione che viene sopportata sempre meno: chi lavora nel pubblico non ha quasi mai la responsabilità di questi errori».
Mazzucchelli e lo staff di Imprese che Resistono stanno cercando anche di portare i problemi della categoria, come la difficoltà di accesso al credito e quelle incontrate nel pagamento di Iva e Irap, alla luce dei media. Ma anche di sviluppare la rete di sostegno tra imprenditori utilizzando anche le nuove tecnologie: «Il nostro blog conta un migliaio di contatti al giorno».
Chiara Frangi

s.bartolini

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