Un avvocato di Varese denuncia Giorgio Napolitano

VARESE Attentato alla Costituzione italiana e alto tradimento. Un’accusa grave. Ancor più grave perché a riceverla sono tre esponenti massimi delle istituzioni. Ovvero il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il premier Mario Monti e il suo predecessore Silvio Berlusconi. A depositare la denuncia ieri al Tribunale di Varese l’avvocato varesino Gianfranco Orelli.
Il noto penalista, che ha all’attivo numerose cause nelle quali ha patrocinato enti pubblici, come il Comune di Morazzone nella querela contro Vittorio Sgarbi e il Comune di Varese nella disputa contro Michele Serra,

ha deciso di scatenare un polverone.
La denuncia parte dalla nomina di Mario Monti a senatore a vita. «In data 9 novembre 2011 – si legge nel testo depositato – il presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, nominava senatore a vita il professor Mario Monti; il conferente decreto veniva firmato dal presidente del Consiglio dei ministri, Silvio Berlusconi. Il 12 novembre Berlusconi si dimetteva. Il novembre il Presidente della Repubblica, affidava l’incarico a Mario Monti il quale accettava ed apriva la fase di consultazioni».
Da lì si ripercorrono i fatti fino alla fiducia che l’esecutivo otteneva dal Senato il 17 novembre e dalla Camera il 18 novembre. Orelli scrive: «È formata opinione che gli eventi configurano violazioni del dettato costituzionale nonché di Legge penale».
Nei passaggi successivi si sostiene che «il governo apparisse imposto alle Camere» e che «non risultasse conciliabile con la Costituzione il fatto che il Governo Monti fosse nato fuori dal Parlamento». E quindi «è convinzione che ciò rappresenti perdita di sovranità nazionale, che sia altamente illegale assoggettare la Repubblica Italiana a potenze straniere da parte delle Istituzioni italiane «…». «…» non possa ritenersi posto in essere in attuazione della Costituzione il fatto che il presidente della Repubblica, nominando a sorpresa Mario Monti quale senatore a vita, lo abbia di un “colpo” trasformato in un politico«…».
A sensi di Costituzione il presidente della Repubblica è responsabile degli atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni laddove essi atti configurino alto tradimento od attentato alla Costituzione stessa. L’alto tradimento si realizza attraverso qualificata manifestazione di slealtà che integri violazione di fedeltà alla Repubblica in accordo con entità straniera».
M. Tav.

s.bartolini

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