Il varesino all’estero «Mi chiamano mafia»

VARESE «Quando non si ricorda il mio nome mi chiama “mafia” e quando non trova uno straccio si asciuga le mani nella mia maglietta».
Gabriele Macchi, varesino di 19 anni, è immigrato in Australia e lavora in un ristorante indiano, ma il triste marchio “made in Italy” non lo abbandona e fa infuriare i genitori.
L’esperienza degli italiani all’estero non è sempre rose e fiori come quella che si sente raccontare da chi «ce

l’ha fatta». Da chi ha attraversato l’oceano e fortunatamente ha trovato un lavoro che gli piace, con uno stipendio più che dignitoso e un luogo incantevole dove vivere senza sentire troppo la nostalgia dei familiari.
A volte i nostri ragazzi, che vanno all’estero per avere di più, devono cominciare dal basso e sopportare quello che Gabriele racconta al padre, quando si sentono su skype. Il papà è Luca Macchi, presidente del consiglio provinciale di Varese, che ha affidato a Facebook il suo sfogo, dopo il racconto del figlio: «Quando ho sentito che il capo lo chiamava “mafia” non ho capito più niente». Gabriele è un ragazzo con la testa sulle spalle, che a 19 anni ha chiesto ai genitori di passare un anno sabbatica in Australia. «È partito con le migliori intenzioni e sta facendo lavori dignitosi con cui si mantiene – spiega Macchi – Niente a che vedere con la mafia. E poi mi dà un tremendo fastidio l’immagine dello schiavo che emerge dai racconti di mio figlio. Noi che in Italia ci impegniamo tanto per fare integrazione, per accogliere gli ultimi e i bisognosi, poi ci troviamo all’estero ad avere a che fare con persone di questo genere».
Il titolare del ristorante dove lavora Gabriele, in questo caso. «E pensare che quando è partito sono stato io a fargli un sacco di raccomandazioni – aggiunge – Gli ho detto di rispettare tutti, di essere sempre gentile ed educato. Invece è lui ad essere maltrattato».
Non tutte le brutte esperienze sono negative però. «Mi sono arrabbiato, ma credo che anche questo lo aiuterà a crescere e gli servirà da lezione».

s.bartolini

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