07 Gen 2015
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– Divorzio facile, a Busto si risparmia anche un euro. 15 euro anziché il massimo di 16 previsto dalla normativa: «Per fare cifra tonda e agevolare cittadini e uffici nell’espletare le pratiche» spiega il sindaco Gigi Farioli.
Busto Arsizio ha voluto distinguersi anche questa volta, nell’applicazione della nuova normativa sul “divorzio facile”, entrata in vigore dallo scorso 11 dicembre. Da quel giorno infatti nei Comuni è possibile effettuare la dichiarazione di separazione consensuale, purché non si abbiano figli minori o portatori di handicap, senza dover neppure ricorrere alla consulenza di un avvocato.
Si tratta dell’effetto della legge n. 162 dello scorso 10 novembre, pubblicata in Gazzetta ufficiale, e che riguarda la conversione in legge del decreto legge 132/2014.
È il primo passo verso la riforma del divorzio breve. Il Comune di Varese e quello di Legnano sono stati tra i primi in Italia a varare il “divorzio facile” ai suoi sportelli.
E Busto Arsizio, per non essere da meno, partirà nei prossimi giorni agli sportelli dei servizi demografici. Intanto però la giunta ha deciso di fare un regalo in più alle coppie che optano per la via “breve” passando dal Comune, facendo lo sconto sul costo di avvio delle pratiche di divorzio. «La legge consente ai sindaci di poter applicare un diritto di segreteria fino ad un massimo di sedici euro per ogni pratica trattata – spiega il primo cittadino di Busto Arsizio – chiedere quella cifra però avrebbe rischiato di mettere i nostri uffici nelle condizioni di dover erogare sempre un resto in moneta, con tutti i disagi del caso, sia per i cittadini che per gli stessi uffici. Così ci è sembrato più ragionevole fare “cifra tonda” e fissare il diritto di segreteria che spetta al Comune a quindici euro. Non sarà certo quell’euro a far sballare le già sufficientemente martoriate, di certo dai provvedimenti decisi dai governi centrali, casse comunali».
Così oltre che facile, il divorzio sarà anche più che “low cost”.
