Broletto centro dello spaccio gallaratese

Il sindaco di Gallarate Guenzani dopo la denuncia di chi lavora in largo Camussi. «Contro i vandalismi invece il comune è pronto a fare la sua parte»

Spaccio al Broletto, «ho allertato Polizia e Carabinieri». Così il sindaco dopo la denuncia di chi lavora nell’edificio di largo Camussi. Mentre contro i vandalismi il comune è pronto a fare la sua parte.
«Conosco la situazione perché mi era stata fatta presente prima delle ferie», spiega il primo cittadino. «Per quanto riguarda invece lo spaccio», aggiunge, «a noi ufficialmente non risultava, ma ho girato la segnalazione alle forze dell’ordine».

Tocca a loro, sembra dire il capo dell’esecutivo di centrosinistra, occuparsi della lotta agli stupefacenti. Una lotta che non riguarda solo la zona del Broletto. Dopo la pubblicazione della denuncia dei residenti, in redazione sono arrivate segnalazioni di episodi analoghi anche nella zona alle spalle della stazione ferroviaria e in via Ivrea.
Per quanto sia il più grave, la droga non è però l’unica problematica che affligge chi lavora al Broletto. Ci sono gli schiamazzi e la musica alta,

che impediscono di concentrarsi, le minacce rivolte a chi prova a lamentarsi. Ancora, i rifiuti lasciati dappertutto e gli atti vandalici. Questioni che riguardano da vicino anche il comune, che nello stesso edificio ha diversi uffici, dall’Anagrafe all’Urbanistica.
«Ho suggerito una serie di provvedimenti, cominciando con il garantire una presenza saltuaria da parte della Polizia locale». Impossibile, infatti, dislocare qui un agente in pianta stabile.
Oltre a questo, Guenzani pensa «all’installazione di deterrenti che permettano di individuare questi ragazzi». Si tratta di telecamere? «È una decisione che dovrà prendere il condominio. Nel caso, aderiremo senz’altro». Inoltre «stiamo valutando la possibilità di chiudere l’accesso al portico tra l’anagrafe e il magazzino che usiamo quando ci sono le elezioni».

Spazio ampio e molto utilizzato dai ragazzi che si ritrovano al Broletto, come testimoniano anche le scritte sui muri. Il “guaio” è che esiste un diritto di passaggio per il condominio che sta alle spalle del palazzo comunale. E insomma, prima di far arrivare i fabbri per mettere il cancello, ci sarà un po’ di burocrazia da smaltire.
Queste insomma le idee del primo cittadino di fronte alle richieste di chi lavora al Broletto. «Sono stato sul posto», conclude, «mi sono presentato e ho detto ai ragazzi che non c’era alcun problema nel fatto che si ritrovassero lì. Ma che era fondamentale che abbassassero la musica: lo hanno fatto». Potere del sindaco: gli altri cittadini in cambio hanno ricevuto solo insulti e minacce.