Cannabis legale? La politica si divide I nostri lettori dicono sì. E tu?

Pareri discordanti sulla proposta di legge bipartisan. Mentre alcuni politici chiudono, ma dal nostro sondaggio emerge il contrario.

– Legalizzare la cannabis? La politica varesina – come prevedibile – si divide tra favorevoli e contrari. Entrambe le fazioni portano argomenti validi a sostegno delle proprie tesi, come storicamente accade ogni volta che si discerne di proibizionismo e affini: la proposta di legge condivisa trasversalmente da 218 parlamentari e presentata mercoledì a Montecitorio accende, pertanto, un diverbio che non conosce epoca.
Sulla falsariga del leader («Sono personalmente contrario: sarei per la legalizzazione e regolamentazione della prostituzione,

perché fino a prova contraria il sesso non fa male, la cannabis sì»), la Lega Nord si esprime compatta per il no.
A cominciare da, segretario provinciale del partito: «È un argomento che non mi entusiasma per niente – premette – Preferirei che in Parlamento si occupassero di leggi che favoriscano il lavoro. Se proprio devo dare il mio parere, dico che ha ragione Salvini: sarebbe più urgente riformare la legge Merlin».
Bianchi continua: «I consumatori di cannabis sono tantissimi e non è mia intenzione demonizzarli. Qualcuno, però, dovrebbe pensare alla salute pubblica: non sono un medico ma mi hanno insegnato che le droghe fanno male. Aggiungo, scherzando, che vorrei evitare di avere in giro per la città un esercito di zombie».
Anche i giovani del partito sono contrari: «La disoccupazione giovanile è al 50% e a Roma parlano di cannabis? – si chiede , coordinatore dei Giovani Padani – Penso in realtà che questo sia uno dei soliti spot estivi: non riusciranno mai a legiferare a riguardo. Potrebbe essere un modo per togliere soldi alla criminalità organizzata, è vero, ma in Italia non ci riusciremmo. Diversa la mia opinione sull’uso terapeutico: quello va sostenuto».