Ci risiamo: niente auto e città divisa

È un bilancio a due facce quello della domenica verde. Pioggia di critiche da parte dei negozianti, a cui l’assessorerisponde aprendo un confronto in vista della prossima edizione della manifestazione.

Soddisfazione, invece, da parte dei varesini – soprattutto casbenatt, masnaghesi e giubianesi – che hanno approfittato dello stop alle auto per andare in centro a piedi e in bicicletta.

Il dato principale è che da fuori Varese di persone ne sono arrivate ben poche, tanto che il traffico ha tenuto anche nella fascia oraria più critica, tra le 14.30 e le 15.30.

Solo in alcuni momenti sono state registrate code, come alla 11, nei pressi di piazza Repubblica, alla partenza della manifestazione “Un motociclista per Ahmico”.

Per lo shopping è stata un’occasione persa. Il mercato Bosino tornava per la prima volta in corso Matteotti dopo la pausa estiva.

Ed era l’ultima chance per le famiglie di completare il “corredo scuola” e acquistare quaderni, diari, scarpe e felpe.

Con le strade chiuse molti si sono diretti verso i centri commerciali, disertando il centro. Nel negozio per l’infanzia “Original Marines”, alle 11.30, erano entrate solo tre persone. Scarsa affluenza anche in Via Maestra. Al mattino molti negozi, annusando il flop, hanno deciso di tenere giù la saracinesca.

«Chiudere una città per fare animazione in una via e in due piazze mi sembra davvero senza senso. Secondo me una domenica ecologica organizzata così è frutto di una mente giovane, che pecca di ingenuità» dice , pittrice del mercato Bosino, che specifica di non sapere l’età di chi ha messo in calendario la domenica ecologica, ma di essere sicura che si tratta di un giovane (e un po’ ci ha preso, trattandosi dell’assessore , che ha 31 anni). L’assessore ribatte: «Sarebbe bello inventarsi qualche cosa con i commercianti, così che la prossima volta possano essere maggiormente coinvolti. Troveremo il modo di parlarne».

«Il mercato Bosino è un appuntamento molto atteso non solo dai varesini, ma anche dalle persone che ci vengono da fuori, per questo motivo bloccare il traffico nei giorni delle bancarelle è un errore – continua, antiquario bosino – Siamo reduci da un’estate in cui ha piovuto e basta, la gente non ne può più e vuole uscire di casa».

«Perché far trovare le strade chiuse? È tutta mattina che vedo passare e ripassare per corso Matteotti le stesse persone. Ormai le conosco: sono tutte di Varese. Di contro, alcuni clienti affezionati provenienti da Novara mi hanno chiamato disperati perché non sapevano più da che parte andare».

La mancanza della “gente da fuori” è stata notata anche da , dalla sua pasticceria, che è un osservatorio speciale per monitorare corso Matteotti.

Alcune critiche riguardano anche la comunicazione. I negozi non sembrerebbero essere stati avvertiti delle strade chiuse, tanto che parecchie commesse si sono trovate in difficoltà e non sapevano più dove parcheggiare l’auto.

«Io ho notato che il blocco del traffico non è stato segnalato sull’autostrada. Arrivando a Varese, un automobilista tutto a un tratto si trova una transenna davanti. È pericoloso» dice della Libreria del Corso.

Ai varesini, però, la domenica verde piace. «Organizziamola più spesso – dice che è arrivato in piazza Monte Grappa in bici da poco lontano, portando con sé il piccolo Leonardo – Manifestazioni come questa sono particolarmente gradite in primavera e in autunno». «La domenica verde è una cosa bella – dice , varesino – Non ho trovato molto traffico ed è stato bello arrivare in centro a piedi». «Blocchiamo le auto tutte le domeniche» propone il ciclista Senior Finazzi. «Ho fatto fatica a raggiungere il parcheggio, ma camminare in mezzo alla strada senza caos e smog è rigenerante» aggiunge .

Successo per l’iniziativa “Prova & trova il tuo sport”: «È stata una buona occasione per farsi conoscere – dice di Red Twister – Abbiamo fatto vedere le nostre armi e dato informazioni sul soft air, che simula azioni militari».

Varese

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