Giustizia in vacanza Fermi 13mila processi

Riorganizzare il personale disponibile. Giustizia varesina: settembre riparte con un tavolo di confronto.

A pochi giorni dalla pausa estiva, durante la quale le udienze si fermeranno e i 13 mila processi, tra civili (11mila circa) e penali (i restanti 2mila), saranno sospesi, si traccia il bilancio della situazione.

«Non ci sono soldi», dice il presidente del tribunale . «Per nessuno, non per Varese», precisa.

Le udienze riprenderanno normalmente dalla metà di settembre. Garantite, ovviamente, convalide di arresti e direttissime, ma il punto resta. Sotto organico pauroso di magistrati e personale. Tanto da spingere la Camera penale presieduta da ,è intitolata intitolata a e , chiede l’intervento della corte d’Appello di Milano, che molto muove nei tribunali del nostro distretto.

«Abbiamo chiesto l’istituzione di un tavolo di confronto al quale far sedere tutti gli uffici coinvolti. La situazione non è più sostenibile. Tra cancellerie chiuse e giudici in turn over».

E il tribunale ha detto sì. «Da settembre inizieremo questo tavolo di concertazioni – dice Piglionica – Anche se nessuno ha la bacchetta magica».

E si torna alle restrittezze economiche, ai concorsi, si parla del personale amministrativo. «Faccio un esempio – aggiunge Piglionica – Nuova norma sui migranti: si chiede che al migrante sia illustrato il nostro codice di procedura penale. Siano illustrati diritti e doveri. Prima di questo gli sia insegnata la lingua o quanto meno gli sia messo a disposizione un interprete qualificato». Tutto bene. «Certo, si tratta di garantire dei diritti. Ma l’ultima postilla della norma dice: tutto questo senza che vi siano spese alcune per lo Stato», conclude Piglionica.

«Davvero non sappiamo come risolvere il problema – aggiunge Piglionica – Chiedere aiuto ad associazioni? Ma non è così facile. Gli interpreti che lavorano in un tribunale devono essere accreditati e formati. Non è che ci possa improvvisare. Mi sembra chiaro che la precisione della traduzione debba essere in frangenti giudiziari certificata al millimetro. A garanzia del reo, ovviamente».

A fronte di tutto questo persiste uno scoperto in organico per i magistrati che supera il 30%: «Che allevieremo a febbraio – spiega Piglionica – Arriveranno cinque nuovi giudici, l’organico sarà rafforzato anche se sempre in affanno. Il problema, però, è che la questione si ripresenterà a settembre. Non ci saranno sospensioni sino a febbraio».

E poi c’è il nodo del personale amministrativo. «Che impedisce l’esercizio del diritto di difesa – spiega Esposito a nome della Camera penale – Cancellerie chiuse, mancanza del minimo di ore di apertura previste dalla legge. Sappiamo che mancano risorse e che nessuno ha la bacchetta magica. Ma qualcosa è necessario fare. Per questo abbiamo chiesto questo tavolo di confronto. La nostra prima proposta è quella di analizzare il personale disponibile, ovvero quello che effettivamente è in forza al tribunale di Varese, e di vagliarne la distribuzione. In sintesi il primo punto da discutere è: ci sono delle aree sovra coperte? Il personale è distribuito adeguatamente? Oppure ci sono uffici, con funzioni meno delicate, che potrebbero cedere del personale? È questo il punto uno. Razionalizzare le risorse a disposizione visto che, come tutti siamo consapevoli, i fondi a disposizione della giustizia sono esigui».

Se ne riparla comunque a settembre. La sospensione di un mese e mezzo cala sui tribunali di tutta Italia sancita dalla norma. Nessuna alternativa: è così, punto e basta.

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