I varesini stanno con la polizia «Basta stranieri, pagate loro»

Meno sprechi, più sicurezza, più risorse per le forze dell’ordine: i varesini accanto alla polizia di Stato. E il Sap (sindacato autonomo di polizia) fa il pieno di firme.

In 500 circa hanno deciso infatti di aderire alla campagna di raccolta firme lanciata dal Sap in tutta Italia: ieri il camper del sindacato è rimasto in piazza Monte Grappa sino alle 15. Cinquecento firme in cinque ore: il 60% di chi ha scelto di sostenere il progetto non porta la divisa.

Due parole con alcuni dei firmatari che si sono avvicendati al banchetto davanti al camper.

«Perché firmo? Perché se lo meritano – racconta Maria, pensionata di 70 anni, carta d’identità alla mano – Se ho ben capito qui si tratta di unire le forze di polizia in un’unica realtà, tagliando un sacco di costi, e recuperando fondi da destinare a loro. Che rischiano la pelle per 1.200 euro al mese. Non chieda perché io firmo; chieda perché a chi non lo fa».

In piazza Monte Grappa ieri c’era il segretario provinciale del Sap , con lui anche il segretario aggiunto del Sape il vice segretario . «Sette forze di polizia, cinque dello Stato e due degli enti locali sono un carrozzone che le famiglie italiane non possono più permettersi» spiega Cozzolino.

«Costi enormi che vanno tagliati – aggiunge – Meglio una polizia unita, migliorando l’utilizzo delle risorse umane, e tagliando i costi amministrativi del 60%. Una gestione coordinata, con più sicurezza, e maggiori fondi da destinare alle dotazioni di servizio, ai mezzi che utilizziamo, alle divise». «Ha ragione – dice 51 anni – Queste persone rappresentano lo Stato. Viene chiesto loro di garantire sicurezza ai cittadini rischiando in proprio e con sempre meno mezzi a disposizione. Nella migliore delle ipotesi vengono insultati o malmenati. Anche a Varese, basta soltanto vedere cosa è successo ultimamente».

«Ubriachi che prendono a pugni o mordono le forze dell’ordine arrivate perché chiamate dai cittadini”. Laura, 35 anni, guarda il figlio nel passeggino: “Anche lo sciopero collettivo che era stato annunciato qualche mese fa l’ho considerato giusto. La Stato tutela i cittadini. Loro sono Stato e ci tutelano con stipendi da fame. L’altro Stato, quello da poltrona, invece destina alle loro dotazioni una miseria, mentre stanzia cento milioni di euro per gli immigrati. Non voglio essere additata come razzista. Dico però che le risorse andrebbero distribuite molto, ma molto diversamente».

Coppolino, tra l’altro, ha fatto il punto della situazione a Varese: «Ogni collega che viene trasferito o va in pensione non viene rimpiazzato – spiega il segretario provinciale del Sap – A Luino entro il 31 dicembre ci saranno 13 uomini in meno. E tra un anno Varese sarà nelle stesse condizioni».

D’Acierno introduce il tema Malpensa: «Con Expo 2015 saremo in piena emergenza – Serve un ampliamento dell’organico di almeno un centinaio di poliziotti e almeno altri 20 mezzi, per gestire la situazione».

, 67 anni, ascolta e commenta: «Sa qual è il problema? È che loro, alla fine, ce la faranno in qualche modo. Nonostante tutto, per spirito di servizio. E quelli a Roma continueranno a fregarsene. Per questo voglio firmare».

Varese

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