Il bunker nazista torna ai marnatesi «Memoria per le future generazioni»

La struttura fortificata costruita dai tedeschi serviva per stivare l’oro del Reich. Ieri è stata inaugurata e riconsegnata alla città. «Ricordare il passato per non riviverlo»

Il bunker di Marnate è stato dedicato a tutti i cittadini della Valle Olona che perirono durante la guerra per i valori di pace e libertà e in particolare al partigiano .
In tanti ieri, giovani, adulti e bambini, autorità civili e militari, si sono ritrovati in via Lazzaretto per l’inaugurazione della struttura fortificata, composta da 143 metri di gallerie, la cui proprietà l’anno scorso è passata al Comune di Marnate.
Un corteo è

partito dal Municipio, accompagnato dalla banda musicale cittadina, e dopo aver percorso via Roma e via Italia, ha effettuato una sosta al monumento ai caduti in piazza IV Novembre.
Costruito dai tedeschi tra luglio e settembre 1944, il bunker serviva come deposito per il fango aurifero proveniente dalle miniere di Macugnaga. Il metallo doveva poi essere trasportato in Svizzera tramite la ferrovia della Valmorea. Il 26 aprile 1945, 70 anni fa, i partigiani liberarono la postazione dopo un combattimento che vide perire il fagnanese Carlo Moltrasio, unica vittima italiana, mentre tra le fila nemiche morirono cinque uomini.
Il sindaco di Marnate, , ricordando l’alone di mistero che ha sempre circondato il complesso di gallerie, ha sottolineato l’importanza della memoria da tramandare alle future generazioni. «Chi non ricorda il passato – ha affermato citando Primo Levi – è condannato a riviverlo». È indispensabile, ha detto ancora il primo cittadino, che questi orrori non ritornino: e purtroppo oggi c’è chi invoca il nome di Dio per compiere crimini efferati».