Il Giubileo fa tappa anche a Caravate

Il vescovo di Como inserisce il santuario di Santa Maria del Sasso tra i luoghi cardine dell’anno santo. L’appello di padre Marcello: «Non venite da semplici turisti ma camminate con noi da pellegrini»

Non solo il Sacro Monte di Varese a disposizione dei pellegrini della provincia di Varese e limitrofi durante l’anno giubilare della misericordia che Papa Francesco inaugurerà il prossimo 8 dicembre in San Pietro. Anche il bellissimo e antichissimo santuario di Santa Maria del Sasso a Caravate, che si trova all’interno del convento dei frati passionisti, è stato scelto come luogo di preghiera per l’anno santo e aprirà le sue porte ai fedeli. Una decisione presa dal vescovo di Como , sotto cui rientra la parrocchia di Caravate, il cui santuario è stato scelto tra i sei che la diocesi comasca ha messo a disposizione dei fedeli. Una bella opportunità anche per tutti i pellegrini del nord della provincia di Varese, che troveranno una Porta della Misericordia anche in questa zona del territorio, senza necessariamente doversi recare nel capoluogo, oppure a Milano o a Roma.

Tra i padri passionisti caravatesi fervono ovviamente i preparativi in vista dell’apertura, che avverrà in concomitanza con Roma ossia l’8 dicembre, giorno dell’Immacolata. «Siamo riconoscenti per questa scelta ma anche responsabili di un dono così grande – sottolinea , responsabile del convento – Un’occasione per seguire da protagonisti gli avvenimenti che coinvolgono tutta la Chiesa». Già nel 1999, la Diocesi di Como aveva scelto il santuario di Caravate come chiesa giubilare in occasione del precedente anno santo celebrato nel 2000 quando pontefice era ancora Giovanni Paolo II.

In quell’occasione fu restaurata la facciata della chiesa, di cui si hanno notizie risalenti addirittura fin nel 1159. I padri passionisti invitano dunque i fedeli del territorio a raggiungere il santuario di Santa Maria del Sasso, ma anche a farlo con il giusto spirito. «Siamo chiamati a vivere seriamente il pellegrinaggio alla Porta che ci introduce nel mistero dell’amore misericordioso – prosegue padre Marcello – non accada di ridurre l’anno giubilare a una gita fuori porta o solo a un rito; sia un’esperienza umana, perché la proposta dell’Anno Santo coinvolge tutta la persona».

Il santuario è intitolato a Santa Maria del Sasso perché la chiesa è stata costruita su un rilievo di rocca calcarea che contraddistingue il territorio di Caravate. Il convento dei padri passionisti è un luogo paesaggisticamente suggestivo oltre che dalla grande sacralità, meta tutto l’anno di ritiri spirituali di gruppi provenienti anche da fuori provincia; è un luogo di pace e dove la spiritualità emerge. I frati di Caravate non stanno certo con le mani in mano e anzi stanno già attivamente pensando a come accogliere adeguatamente i tanti pellegrini che faranno loro visita. «La Chiesa ha la missione di annunciare la misericordia di Dio – conclude padre Marcello – Tutto questo accade in casa nostra; accogliamo le proposte che verranno offerte e mettiamoci già ora in pellegrinaggio, con i diversi percorsi offerti».