«Il Sacro Monte muore da solo E il parcheggio non lo aiuterà»

«Il problema capitale del Sacro Monte è l’accesso al borgo, il ripristino di un tratto della funicolare, di fatto, non è servito a niente. Si paga ancora lo scotto della soppressione del tram che da Varese portava alla Prima Cappella, collegando la città a Santa Maria del Monte. Oggi si arriva in macchina, si fatica a trovare parcheggio, bisogna prendere un pullmino per raggiungere la della funicolare e, quando questa funziona, salire alla montagna. Un po’ complicato, insomma».

Così , 79 anni, sacromontino illustre, già ministro della Protezione civile e dei Lavori pubblici. Lo spopolamento del borgo sopra Varese, le tante magagne da sanare, il problema cronico legato a traffico e parcheggi sono problemi che lo toccano da vicino, nonostante manchi dal paese da molti anni.

«A malincuore scendetti a valle, lassù era diventato difficile vivere, senza negozi e servizi, la ragione per cui il borgo si è spopolato e disgregato. Quando ero ragazzo, il Sacro Monte contava un migliaio di abitanti, c’era una compagnia teatrale, il turismo prosperava. Poi la popolazione non si è più rinnovata, i giovani se ne sono andati e ormai ci sono soltanto anziani e case vuote», spiega Zamberletti.

Che tocca un tasto dolentissimo, quello dei parcheggi e della mobilità.

«Il prossimo parcheggio di 90 posti alla Prima Cappella non risolverà nulla. Si lascia lì la macchina e poi? O si sale a piedi, o si va ancora a piedi o con il pullmino a prendere la funicolare. Il parcheggio va fatto al Vellone, così si ricreerebbe la stessa situazione di Brunate. Esiste da oltre vent’anni un progetto di che prevede una serie di box per i residenti da attrezzare sotto il tratto di strada che dal piazzale dei pullman va al Mosè. Sopra il tetto dei garage, sono previsti altri posti auto per chi invece viene a visitare il borgo, ma una volta si oppone il Comune, un’altra la Regione, così tutto rimane fermo, come è italico costume. Ci sono abitanti che la domenica sono “prigionieri” al Sacro Monte, se scendono a Varese in macchina poi, risalendo, non trovano più parcheggio».

Per rilanciare il Sacro Monte dunque occorre molta buona volontà: «Per il Comune di Varese il complesso sacromontino è sempre stato un peso, lo dimostra ai tempi la dismissione di tram e funicolare».

«Ma non è solo l’amministrazione pubblica a doversi dare una mossa, devono incominciare a farlo tutti i varesini, perché la montagna appartiene a tutti noi, è il “quartiere bello” della città. Il vecchio borgo va conservato e migliorato nel rispetto, gli abitanti devono essere coinvolti così come gli imprenditori locali. A Varese si potrebbero realizzare molte opere senza soldi pubblici, ma ai privati vanno date garanzie, soprattutto temporali».

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