La Provincia compie 10 anni Le nostre pagine la vostra voce Combattiamo ancora insieme

INVIATECI I VOSTRI AUGURI, LI PUBBLICHEREMO TUTTI. Piazza Repubblica, il “muro di Luino”, il caso delle patenti per disabili e l'agonia dei pendolari. I primi dieci anni di battaglie al vostro fianco

Dieci anni e siamo ancora qua… eh già. Chissà in quanti non ci avrebbero scommesso un penny. Chissà in quanti oggi rinunceranno a brindare con noi perché l’hanno già fatto alle nostre spalle in tempi in cui da festeggiare non avevamo proprio nulla.
Non è stato facile arrivare fino a qui, ma ce l’abbiamo fatta proprio per questo. Perché le cose semplici non ci piacciono. Non ci sono mai piaciute e non ci piaceranno mai. Lo sa bene chi ci segue dal primo numero, lo ha imparato chi ha iniziato a seguirci nel corso degli anni: la mattina leggere il nostro giornale insieme al caffè è un rischio. Perché quel caffè, spesso, lo facciamo andare di traverso.

Dieci anni. Che sembrano volati, ma che ci hanno segnato come se fossero cento. Siamo cresciuti, abbiamo vissuto quattro vite in una, abbiamo perso il conto degli aperitivi presi per tenerci su quando le giornate (o le nottate) sembravano interminabili. Siamo diventati una famiglia. Noi con voi.
Ci hanno dato dei pazzi, dei rompiballe. Ed è stato proprio in quei momenti che abbiamo capito che stavamo facendo centro. Ci hanno bistrattato, salvo poi doverci dare ragione.

Abbiamo combattuto, combattiamo e combatteremo tante battaglie. Le vostre battaglie. Non per il gusto di essere guerrafondai, come a tanti fa comodo pensare, ma semplicemente perché ci sembra giusto, perché la gente si fa delle domande e noi non cerchiamo altro che risposte. Abbiamo iniziato con piazza Repubblica. Ci sentimmo rispondere dal questore dell’epoca: «State esagerando, qualcuna di voi è mai stata violentata?». Ebbene, giudicate voi dopo dieci anni chi stava dalla parte della ragione.
E ancora: il caso delle patenti dei disabili, le nostre pagine sempre a disposizione dei sindaci dei piccoli Comuni e della loro lotta con le difficoltà quotidiane, il dibattito sul “muro di Luino” (poi abbattuto, restituendo la vista del lago), la nostra continua attenzione contro le truffe specialmente agli anziani, il caso dei “treni bomba” sul lago Maggiore e la nostra vicinanza al popolo che sui treni suo malgrado ci passa le giornate, quei pendolari intrappolati nella giungla di ritardi, disservizi, corse soppresse e stazioni fatiscenti (come testimoniano i nostri viaggi nelle stazioni di Busto, Gallarate e la sollevazione popolare per il Malpensa Express).

Ma ci sono anche le tante pagine di cronaca, che ci hanno messo a dura prova facendoci crescere, riga dopo riga.Restano dentro di noi tutte le storie che abbiamo raccontato. Quelle belle, quelle brutte, quelle di chi ce l’ha fatta e quelle di chi non ne poteva più. Abbiamo urlato di gioia insieme a Ballan sul traguardo dell’ippodromo e pianto insieme a quelle famiglie che hanno visto andarsene i loro figli troppo presto. Abbiamo un cuore e non abbiamo vergogna a sbatterlo nero su bianco.
E adesso si va avanti. Con la voglia di vedere come andrà a finire, con la consapevolezza che non c’è sfida troppo grande se si hanno la forza e il coraggio di combattere. Finché ci sarà anche solo un lettore che ci sceglierà, ci leggerà, e avrà voglia di confrontarsi con noi ebbene sì, avremo vinto.